REDAZIONE PAVIA

Nuove regole sugli aumenti. Uil non firma con la Provincia

Nell’ente pavese progressioni economiche "sbilanciate"

Mentre il Comune decide di consentire anche ai dipendenti non laureati un avanzamento di carriera, la Provincia nell’accordo relativo alle progressioni economiche all’interno delle aree attribuisce più peso alle performance e meno all’esperienza professionale. Per questo motivo la Uil non ha sottoscritto l’accordo che la maggior parte delle altre sigle sindacali firmerà.

"C’è uno sbilanciamento – dice il segretario responsabile delle Amministrazioni locali, Maurizio Poggi – Con la ripartizione decisa, il punteggio legato al merito raggiunge il 65% perché la performance vale il 60%, l’esperienza professionale il 30 e un ulteriore 5% è dato dalla capacità professionale matura e valutata dal dirigente di assegnazione. Di fatto il dirigente ha in mano il 60% della performance e un ulteriore 5%. Così si rischia di penalizzare alcuni dipendenti perché non sempre i dirigenti sono in grado di gestire certe situazioni, di avere corretti rapporti di collaborazione con tutti e di premiare chi lo merita. Non a caso sorgono sempre polemiche, quando vengono consegnate le pagelline".

In base al contratto di lavoro nelle progressioni differenziali (che un tempo erano chiamate orizzontali) sono tre i criteri che hanno un peso: la performance (le cosiddette pagelline che vengono compilate dai dirigenti), l’anzianità di servizio e i titoli curriculari conseguiti come la formazione e i master. All’interno dei tre criteri bisogna stabilire quale punteggio dare a ciascuna voce e solitamente si cerca di bilanciare la performance con l’azianità di servizio in modo da attribuire riconoscimento all’esperienza. "La Cgil ha chiesto d’introdurre i master – aggiunge Poggi – ma gran parte della discrezionalità è nelle mani del dirigente, con un incremento del 3% per chi non fa progressioni da più di 6 anni".

M.M.