
Luciano Calabrò, comandante carabinieri
Pavia, 24 settembre 2019 – «Avrò una particolare attenzione per le persone più fragili». Nel giorno del suo insediamento, il colonnello Luciano Calabrò che da ieri comanda i carabinieri della provincia di Pavia, incontrando la stampa ha acceso i riflettori su alcuni problemi del territorio. «L’odioso fenomeno delle truffe agli anziani - ha detto -, che spesso è messo in atto da bande improvvisate, è esploso nel momento in cui comandavo i carabinieri di Chieti. A Pavia la popolazione è più sensibile e recentemente sono stati fatti degli incontri e una campagna informativa che sta dando buoni risultati. Continueremo a distribuire opuscoli per cercare di difendere gli anziani, ma ci occuperemo anche della violenza contro le donne e di tutto ciò che riguarda i minori, a partire dagli atti di bullismo che non sono da dimenticare». Calabrò, 54 anni, è laureato in giurisprudenza e ha un master un scienze strategiche. «A dispetto del mio cognome - ha aggiunto - sono nato a Cortina d’Ampezzo. Mio padre era un ufficiale dell’Arma e si trovava in servizio in montagna dove sono rimasto fino ai 6 mesi». Nel corso della sua carriera poi è stato in molte altre località italiane dal Nord al Sud della penisola. «In Lombardia ho comandato la compagnia di Bergamo - ha proseguito - e ora mi trovo a Pavia per l’esperienza più appagante per un colonnello. E’ la seconda volta, dopo Chieti, che mi trovo alla guida di un comando provinciale dei carabinieri ed è un’esperienza intensa». In realtà il colonnello che ha frequentato l’Accademia militare di Modena dal 1985 all’87 ha compiuto diverse esperienze intense nella sua carriera. Nel 2003 è stato in Kosovo per 8 mesi nella missione Nato, poi è stato destinato a Roma allo Stato Maggiore della Difesa dove ha lavorato anche quale responsabile della cooperazione civile-militare nei teatri operativi dell’Afghanistan e del Libano. «Pavia è bellissima - ha concluso il colonnello Luciano Calabrò, sposato e padre di un ragazzo di 11 anni -. Una realtà complessa non esente da attacchi della criminalità predatoria e da tentativi di quella organizzata, ma la popolazione è attiva e le istituzioni attente».