
Da sinistra, Angelo Pietro Andrea Milanesi con Severina Sarchi; Maria Alvarez e Silvina Milanesi
Oliva Gessi (Pavia) – Centotredici anni fa il nonno era partito da Oliva Gessi con una valigia carica di sogni per “cercare l’America". Voleva dare un avvenire alla famiglia e sulle colline dell’Oltrepò, tra Casteggio e Montalto Pavese, non riusciva a immaginarsi un futuro. Oggi, oltre un secolo dopo due cugine nate e cresciute in Argentina hanno ripreso quella valigia e da Banfield, città della provincia di Buenos Aires (oltre 200mila abitanti a 13 chilometri dalla capitale) sono tornate ad Oliva Gessi.

Hanno deciso di cambiare radicalmente vita Silvina Milanesi e Maria Alvarez. Hanno seguito le orme di famiglia e rimesso piede nel micro-borgo di 170 residenti, un piccolo mondo antico di viticoltori e cantine. “Sono venuta spesso in Italia da turista – racconta Silvina – Ora mi voglio godere la terra di mio nonno. Qui è tutto meraviglioso: il paesaggio, le colline che vedo dalla finestra della mia casa e persino il silenzio. Si sentono gli uccellini cantare, non c’è il traffico di una grande città”.
Arrivate domenica 6 aprile, le cugine – 59 e 54 anni – pensavano da tempo di cambiare vita, continente, prospettiva. “Siamo nate e cresciute in Argentina – aggiunge Silvina – ma fin da adolescenti avevamo un sogno in comune: tornare a vivere nel paese del nonno. Non l’abbiamo conosciuto perché è morto nel 1956, ma sentivamo forte il richiamo dell’Italia. Abbiamo deciso che il momento era arrivato. Adesso siamo qui. Abbiamo trovato una casa proprio accanto a quella del nonno”.
Il nonno, allora. Angelo Pietro Andrea Milanesi lasciò Oliva Gessi e il suo lavoro da contadino nel 1912 per emigrare e ripartire con un lavoro da impiegato. Da quel momento è tornato una sola volta per prendere e portare in Argentina anche Severina Sarchi, la ragazza di Torricella Verzate che sarebbe diventata sua sposa e avrebbe dato alla luce Giuseppe, il padre di Silvina. Stesso percorso della famiglia di Maria Alvarez, cugina di Silvina e bis-nipote di Mariangela Sarchi. “Del nonno abbiamo qualche notizia – prosegue Silvina – Di nonna Severina, invece, non sappiamo nulla. Siamo qui per questo: vogliamo fare ricerche e riscoprire le nostre radici. Siamo le prime a potercelo permettere. Papà si è sposato in Argentina, ha lavorato come contabile per una multinazionale, è morto a 63 anni: non ha mai visto l’Italia. Mamma, origini tedesche, ha quasi 97 anni. A quei tempi non era facile spostarsi: i costi dei voli erano insostenibili, il viaggio in nave era lunghissimo. Tocca a noi riannodare i fili della memoria”.
Le cugine hanno iniziato ad incontrare i vicini di casa e i lontani parenti per ricostruire il passato della famiglia. “Per ora ci sentiamo in vacanza – sottolinea Silvina, che è un’operatrice di viaggio e potrebbe continuare a lavorare anche da Oliva Gessi – e ci stiamo godendo le colline. Abbiamo acquistato quello che ci serviva in casa, a partire dalla macchinetta per il caffè: del resto, siamo italiane. Poi ci organizzeremo meglio. In Argentina giocavo a golf e mi piacerebbe continuare anche qui”.
Nei pressi di Buenos Aires è rimasta ancora una parte della famiglia delle due donne, i figli e cinque nipotini. “Ci possiamo videochiamare, è semplice. La tecnologia accorcia le distanze – conclude la 59enne –. E poi, appena i figli di mia cugina termineranno l’università, ci raggiungeranno. Io penso di poter trovare qui il mio posto nel mondo. Voglio vivere a Oliva Gessi, sulle colline. E non sono la sola. Molti italiani all’estero di seconda e terza generazione stanno tornando per conoscere le loro terre. L’Europa ha un grande fascino, l’Italia è meravigliosa. Forse voi non ve ne accorgete, ma l’America è qui”.