Pavia, 9 agosto 2024 – “Sarà un’annata difficile per il clima inclemente di primavera e inizio estate che ha portato a un’esplosione della peronospora. In generale ci aspettiamo un calo del 30% con picchi ben superiori su alcune varietà, in particolare la Croatina, che è stata quella più colpita”.
Francesca Seralvo, neopresidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, va dritta al punto e chiede un piano speciale. “Abbiamo chiesto il supporto della Regione per sostenere i nostri viticoltori in un momento complicato – ha aggiunto –. Speriamo che le denunce vendemmiali siano superiori delle aspettative, ma se così non fosse ci stiamo muovendo affinché sia possibile ricevere degli indennizzi a fronte di cali importanti certificati.
A proposito di denunce in Oltrepò Pavese è iniziata una fase nuova con produttori di filiera e cantine cooperative del territorio affiancati in una sfida tra rilancio e valorizzazione. Bisogna proteggere questo percorso. Il nostro rilancio del territorio non può prescindere da etica, trasparenza e onestà.
Lo si deve alla stragrande maggioranza di produttori onesti che lavorano ogni giorno per la qualità, lo dobbiamo ai consumatori e lo dobbiamo a tutti coloro che nel recente passato hanno sofferto a causa di condotte che hanno deprezzato uve, vini e terreni”. Ma non arrivano soltanto note negative dalla vendemmia: “Siamo molto soddisfatti per quanto riguarda le potenzialità del Pinot Nero – ha proseguito Seralvo –, in particolare per la base spumante, che al di là delle quantità minori si prospetta di altissima qualità”.
“Il mondo di oggi, caratterizzato da una crisi perenne spinge tutti i sistemi, industriali, economici, finanziari e politici, verso riforme necessarie che impongono di chiudere con il passato – ha sottolineato Umberto Callegari, ceo di Terre d’Oltrepò, prima cooperativa vitivinicola della Lombardia che con la nuova presidenza del Consorzio vuole iniziare un percorso per riportare le rese del territorio a livelli realistici visto il clima e gli andamenti di campagna reali –. Non possiamo più permetterci di negare i problemi o rimandare le soluzioni. Ogni inefficienza, ogni spreco di risorse ed energie deve essere eliminata. Siamo consapevoli dei problemi che affliggono il settore vitivinicolo e siamo impegnati a risolverli
. Sprecare risorse materiali e intellettuali senza abbracciare pienamente etica e trasparenza non è solo antieconomico, ma soprattutto immorale. Questa sarà tra le vendemmie più dure che si ricordino. Stimiamo una riduzione della produzione tra il 40% ed il 50%. Un altro colpo da assorbire per ricomporsi e ripartire. Per questo siamo stati i primi a richiedere lo stato di calamità per il territorio e a collaborare con la Regione per la quantificazione ed il risarcimento dei danni”.