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Omicidio Garlasco, lo scambio dei pedali della bicicletta: tra i testimoni anche l’amico di studi di Stasi

Un meccanico esperto nelle riparazioni di biciclette. Qualche amico di Alberto Stasi. Fra gli ultimi ad essere sentiti come persone informate sui fatti nelle nuove attività istruttorie che la Procura generale di Milano sta svolgendo sul delitto di Garlasco, in particolare sul presunto scambio di pedaliere fra la bicicletta nera da donna della famiglia Stasi e quella da uomo di Alberto di Gabriele Moroni

Alberto Stasi (Ansa)

Garlasco (Pavia), 3 ottobre 2014 - Un meccanico esperto nelle riparazioni di biciclette. Qualche amico di Alberto Stasi. Fra gli ultimi ad essere sentiti come persone informate sui fatti nelle nuove attività istruttorie che la Procura generale di Milano sta svolgendo sul delitto di Garlasco, in particolare sul presunto scambio di pedaliere fra la bicicletta nera da donna della famiglia Stasi e quella da uomo di AlbertoUn «fronte» aperto in giugno dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale di parte civile per la famiglia di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 nella sua villetta di GarlascoNel corso di un’intensa estate erano stati ascoltati un amico di Stasi, che aveva anche condiviso con lui un soggiorno di studio a Londra, un dipendente del negozio di pezzi di ricambio per auto del padre di Alberto, il titolare di una azienda che produce pedali, altri «tecnici» le cui conoscenze erano ritenute interessanti.

Nella sua memoria l’avvocato Tizzoni ipotizzava lo scambio di pedali fra le due due biciclette. Su quella nera sarebbe stata montata la pedaliera della bicicletta di Alberto, marca «Umberto Dei», colore bordeaux, sulla quale era rimasto il dna della vittima. Chiaro l’assunto accusatorio. Stasi si era recato a casa di Chiara con la bici nera e l’aveva uccisa, lasciando tracce di sangue sui pedali. Aveva poi appreso che una testimone la mattina dell’omicidio aveva notato una bicicletta nera da donna ferma davanti a casa Poggi. A quel punto, aveva provveduto allo scambio di pedaliere. I difensori negano che le tracce sui pedali della bici di Stasi fossero di sangue e respingono decisamente, come del tutto infondata, la tesi dello scambio di pedaliere. La bicicletta da uomo di Alberto era stata sequestrata a una settimana dall’omicidio, quella nera da donna solo alla fine di aprile di quest’anno. La scorsa settimana sono state depositate le perizie sulle scarpe dell’indagato e la sua camminata attraverso la scena del delitto e quella sul capello trovato nel palmo sinistro e sui margini ungueali della vittima. Il processo riprenderà l’8 ottobre davanti alla prima Corte d’Assise d’appello.