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Delitto di Garlasco, Alberto Stasi punta alla semilibertà: pg valuta gli atti e le recenti interviste

Il 41enne, che da tempo lavora fuori dal carcere di Bollate, continua a ribadire la sua innocenza. L’udienza sarà a porte chiuse e sarà discussa davanti a quattro giudici, due togate e due esperti

Alberto Stasi, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi: chiesta la semilibertà

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Pavia, 9 aprile 2025 – Doppia udienza, oggi, per il delitto di Garlasco: a Milano l'udienza per valutare la semilibertà di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, e a Pavia l'incidente probatorio chiesto dalla Procura per Andrea Sempio.

La richiesta di semilibertà

Oggi, nell'aula al piano terra del Palazzo di giustizia di Milano, Alberto Stasi è pronto a ripetere la sua estraneità al Tribunale di Sorveglianza. Da tempo il 41enne lavora fuori dal carcere di Bollate e ora prova a fare un altro passo verso la libertà in vista del fine pena (per buona condotta) nel 2028. L'udienza camerale, a porte chiuse, sarà discussa davanti a quattro giudici, due togate (Anna Maria Oddone e Maria Paola Caffarena) e due esperti. Alla relatrice spetterà raccontare la vita dietro le sbarre. Un'innocenza che il condannato, nel rispondere alle domande delle parti o nel rendere eventuali dichiarazioni spontanee, è pronto a ripetere in aula: la semilibertà non richiede il ravvedimento.

Valutazione atti e recenti interviste

Alla sostituta procuratrice generale presso la Corte di Appello di Milano Valeria Marino spetterà esprimere il proprio parere, valutazione che si baserà sulla lettura delle carte (positivo il parere del carcere), ma anche sulla visione delle recenti interviste televisive rese da Stasi; quindi a prendere per ultima la parola in aula sarà la difesa del condannato rappresentata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis. La decisione non sarà immediata, ma è attesa (e comunicata alle parti) nei prossimi giorni.

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Cosa cambierebbe con la semilibertà

Il lavoro esterno ottenuto da Stasi nel 2023 gli consente di uscire per andare a lavorare come contabile in un'azienda. La semilibertà gli permetterebbe, invece, di stare fuori dal carcere di Bollate per tutto il giorno o quasi, in pratica, e non solo per andare a lavorare. E dovrebbe tornare dietro le sbarre la sera. 

Il percorso di Stasi

La sentenza della Cassazione che ha cristallizzato la condanna è stata pronunciata il 12 dicembre del 2015. Condannato a 16 anni di carcere, fine pena nel 2030, il 41enne detenuto a Bollate ha ottenuto già dal 2023, dal Tribunale di sorveglianza di Milano, il lavoro esterno, per mansioni contabili e amministrative. Esce ogni giorno dal carcere per tornarci alla sera. 7. Una lunga storia giudiziaria, passata attraverso cinque processi, due assoluzioni prima della condanna, due richieste di revisione e un ricorso straordinario tutti respinti.