“Dynamite“ è il nome che è stato dato ai botti che erano pronti ad essere sparati per salutare il 2024. Nel corso di un ampio programma di controlli per contrastare la produzione, importazione e vendita illegale di materiali esplodenti, il comando provinciale della Guardia di Finanza ha sequestrato 121mila articoli pirotecnici del valore commerciale di oltre 100mila euro. I botti sono stati trovati in tre negozi di Vigevano, Landriano e Voghera. I prodotti non rispettavano le dovute cautele di commercializzazione.
I militari, durante le ispezioni, hanno scoperto le gravi violazioni, accertando "un’incauta gestione dello stoccaggio dell’ingente quantità di fuochi e riscontrando l’assenza di quasiasi misura di sicurezza. In particolare le confezioni di articoli erano state abilmente occultate dietro scatole di altri prodotti altamente infiammabili". Nascoste e sistemate in modo da non rispettare le previste distanze di sicurezza che dovrebbero essere garantite.
Non solo, sempre per la procura "non erano neppure presenti strumenti antincendio". O, meglio, "l’utilizzo della strumentazione antincendio era precluso dalla presenza e dall’accatastamento della merce che di fatto rendeva inservibile la strumentazione, mettendo potenzialmente in pericolo i lavoratori e anche gli acquirenti". I tre titolari e rappresentanti legali dei negozi sono stati denunciati e dovranno rispondere di commercio illegale di materiale esplodente, nonché di omissione dolosa di dispositivi contro gli infortuni sul lavoro perché, in caso di incendio, non potendo accedere alle strumentazioni, i dipendenti e anche i clienti sarebbero stati in pericolo.