
Don Marco Ricci parroco di Marcignago: il suo vuole essere un atto dimostrativo
Marcignago (Pavia), 1 giugno 2018 - «Chiuso fino a data da destinarsi». Si legge questo sul cartello che don Marco Ricci, il parroco di Marcignago ha affisso al cancello dell’oratorio. Stanco di vedere la struttura che nel piccolo centro pavese di 2.400 abitanti rappresenta l’unico punto di ritrovo per i ragazzi, sporcata e rovinata da chi dovrebbe averne cura perché la frequenta, il sacerdote ha deciso di usare le “maniere forti”. «Volevo dare un segnale chiaro di richiamo a un gruppetto di persone maleducate – ha spiegato don Marco – Sono sempre gli stessi ragazzi che buttano in terra bottigliette e lattine un attimo dopo che i volontari hanno pulito, che strappano i manifesti e gli striscioni appesi e buttano volontariamente il pallone in strada, senza preoccuparsi se s passano le automobili. L’oratorio è l’unica struttura del paese dove i giovani possono incontrarsi e socializzare – prosegue il sacerdote – , ma se deve essere sporcata mancando di rispetto nei confronti chi vorrebbe venire in oratorio per divertirsi, è inutile tenerla aperta».
Quello di Marcignago, per la verità, è un oratorio che anche in passato non ha avuto vita facile. Non è la prima volta, infatti, che don Ricci sceglie la strada della “serrata” a tempo indeterminato: già due anni fa il parroco l’aveva chiuso per alcuni giorni, nel tentativo di correggere il comportamento di chi lo frequentava.«A quell’epoca – ricorda il religioso – alcuni ragazzi avevano rotto degli oggetti. I responsabili degli atti vandalici non erano mai stati scoperti, perché si erano difesi gli uni con gli altri. Adesso ho riproposto lo stesso segnale, per mettere una pulce nell’orecchio a chi di dovere, nella speranza che i ragazzi delle scuole medie e dei primi anni delle superiori ragionino e imparino qualcosa».
Il segnale che il parroco ha voluto lanciare, però, per il momento sembra non aver fatto centro. «I ragazzi non mi hanno chiesto come mai chiudessi l’oratorio – ha sottolineato il parroco – e neppure le famiglie lo hanno fatto. Forse i genitori non sanno neanche che l’oratorio è stato chiuso, perché i loro figli escono da soli e le famiglie non hanno idea di dove vadano e cosa facciano quando escono di casa. Così io non posso spiegare le ragioni della mia decisione». Ed è dunque possibile che tra alcuni giorni l’oratorio venga riaperto senza che nessuno abbia imparato la lezione.