
Pavia, il San Matteo festeggia 90 anni
Pavia - Ha senso festeggiare i compleanni solo se si guarda al futuro prendendo spunto dal passato. È quanto ha fatto il San Matteo, che ieri ha celebrato i primi 90 anni in veste di policlinico. Una trasformazione voluta dal premio Nobel Camillo Golgi, morto prima che il progetto a cui ha dedicato l’ultimo periodo della sua vita fosse completato.
Il traguardo prestigioso proietta il San Matteo verso un secolo di storia e un futuro ancora più ambizioso, auspicato dal presidente della Regione Attilio Fontana, con il presidente Alessandro Venturi, il rettore dell’Università di Pavia Francesco Svelto, il docente Paolo Mazzarello, la studiosa della storia dell’ospedale Renata Crotti e Gian Michele Calvi dello Iuss di Pavia.
«Il San Matteo – ha detto Fontana – ha scritto un pezzo di storia della moderna medicina scientifica fino a rappresentare ai giorni nostri uno dei più rilevanti del Paese grazie". E in futuro, come ha detto il presidente del San Matteo Venturi, "non si dovrà realizzare un ospedale nuovo, ma un nuovo ospedale".
Grande luogo di formazione, di ricerca e di cura, il San Matteo è fortemente radicato sul territorio e, come ricordato dal rettore Svelto, punterà molto su terapie geniche a neuroscienze.
"La ricerca è uno dei punti di forza – ha detto Venturi – per il legame con l’Università e perché conduce al letto del paziente. Noi vogliamo puntare fortemente sul reclutamento del personale avendo l’ambizione di scegliere gli elementi migliori".
Da un punto di vista economico, per scrivere il futuro sono pronti 320 milioni. "Il San Matteo – ha aggiunto Fontana – deve guardare avanti. L’ospedale nuovo sarà più avanzato tecnologicamente, più sostenibile e in grado di dare risposte ancora più importanti. Dopo i tagli che dal 2011 ad oggi hanno sottratto alla sanità 37 miliardi, è tempo d’invertire la tendenza e investire in questo settore".
Il nuovo ospedale su cui la Regione punta sarà molto diverso dalle cliniche immerse nel verde volute da Golgi. "L’ospedale del futuro – ha annunciato Calvi dello Iuss di Pavia, anticipando il San Matteo del centenario – sarà una grande struttura di fianco al Dea, con un parcheggio nascosto, una parte dedicata alla diagnosi e alla cura e un’altra alla ricerca. Dovrebbe essere autonomo energeticamente".
Ma è stato il passato più o meno recente a far commuovere, come ha fatto l’attrice Sarah Maestri che ha raccontato il suo ricovero nel reparto di oncoematologia pediatrica del San Matteo quando aveva 3 anni. "Mi hanno fatto vivere la malattia come un gioco – ha raccontato –, le trasfusioni erano spremute d’arancia e mi hanno insegnato a realizzare fiori di carta per aver meno paura. Grazie al Policlinico sul volto preoccupato di mia mamma ho visto un sorriso". Ron, invece, è stato ricoverato per una pancreatite: "Sono arrivato preoccupato, quando mi hanno dimesso ero talmente grato che ho improvvisato un piccolo concerto per medici e infermieri". Ieri Ron ha eseguito un brano del suo nuovo album.