REDAZIONE PAVIA

Pavia, nuova bufera sui corsi di educazione sentimentale, l'ira del senatore Pillon: “Non vogliamo il coniglio gaio nelle scuole, ora basta”

Il programma didattico ripristinato dalla Giunta di centrosinistra contro discriminazioni e bullismo prevede anche delle lezioni sull’identità di genere. L’Ufficio scolastico regionale avvia un’indagine, interviene anche il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio: “La Giunta rispetti le sensibilità dei suoi concittadini”

Il senatore bresciano Simone Pillon (1971) e il sindaco di Pavia Michele Lissia (1981) del Partito Democratico

Il senatore bresciano Simone Pillon (1971) e il sindaco di Pavia Michele Lissia (1981) del Partito Democratico

Pavia, 7 febbraio 2025 – Si riaccende la polemica, rinfocolata dalla Lega, dal vicepresidente del Senato (di origini pavesi) Gian Marco Centinaio e dal suo collega Simone Pillon, sui corsi di educazione sentimentale organizzati dal Comune di Pavia per le scuole primarie. A ridare fuoco alle polveri, un post pubblicato questa mattina dal senatore bresciano Pillon – noto per le sue battaglie antigender  e a favore della famiglia tradizionale – proprio contro i programmi didattici ripristinati nelle scuole primarie pavesi sugli orientamenti di genere. “Nelle scuole di Pavia arriva il coniglio gaio – sbotta Pillon su Facebook –. Sapete dove lo dovete mettere? Ora basta, giù le mani dai bambini”. Per concludere sul filo dell’ironia: “Ovviamente l’indottrinamento Lgbt è una bugia degli omofobi...”.

Il coniglio "gaio" pubblicato da Pillon questa mattina nella sua pagina Facebook accompagnato dalla frase "A scuola arriva il coniglio gay. Adesso basta"
Il coniglio "gaio" pubblicato da Pillon questa mattina nella sua pagina Facebook accompagnato dalla frase "A scuola arriva il coniglio gay. Adesso basta"

Arcobaleno e Lgbtq

I corsi del progetto “Dentro l’arcobaleno” fanno parte del più ampio programma contro discriminazione e bullismo attivati dal Comune di Pavia da oltre un decennio, e hanno come obiettivo quello di offrire una educazione sentimentale a 360 gradi. Il primo anno nel quale sono stati organizzati risale al 2009 con la Giunta di centrodestra di Alessandro Cattaneo, e hanno subito anno per anno una sorta di “stop and go”, ovvero di attivazione o di sospensione, in base al tipo di giunta al governo della città. Organizzati cioè quando in municipio c’era il centrosinistra – per esempio sotto la Giunta del sindaco Massimo Depaoli dal 2014 al 2019 – sospesi con Fracassi dal 2019 al 2024 (Lega Nord) e riattivati ora con la nuova amministrazione di area di centrosinistra guidata da Michele Lissia (Pd).  

L'assessora alle Pari Opportunità Alessandra Fuccillo
L'assessora alle Pari Opportunità Alessandra Fuccillo

L’indagine dell’Ufficio scolastico 

Proprio la scelta del sindaco Lissia e della sua assessora alle Pari Opportunità Alessandra Fuccillo aveva provocato, già due settimane fa, le reazioni del vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio sempre attento a quel che succede nella sua città d’origine. Un’idea “scellerata” per Centinaio quella di Lissia e Fuccillo. Che si augurava che nessuna scuola avrebbe aderito. Oggi la conferma arrivata dall’Ufficio scolastico regionale gli permette di tirare un sospiro di sollievo. 

"Circa il progetto proposto dal Comune di Pavia alle scuole del proprio territorio, riguardante anche tematiche relative all'orientamento sessuale delle persone – spiega Luciana Volta, direttrice dell'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia – ho compiuto una prima verifica presso le scuole dalla quale non risulta che gli istituti comprensivi di Pavia abbiano aderito ai percorsi oggetto della polemica in corso, quelli su orientamento sessuale e identità di genere". "Inoltre – aggiunge Volta – si è avviata una rilevazione formale presso tutte le scuole pavesi (del primo e secondo ciclo d’istruzione) e lunedì si conosceranno i risultati”. 

Soddisfazione

“La scelta delle scuole di Pavia di non aderire ai corsi sull'identità di genere rappresenta una vittoria del buon senso e della saggezza di dirigenti e famiglie – è stata la reazione a caldo di Centinaio – contro l'ideologia che l'Amministrazione comunale ha provato a imporre. Spero che il sindaco Lissia impari la lezione e d'ora in avanti dimostri più attenzione nei confronti delle diverse sensibilità dei suoi concittadini"