MANUELA MARZIANI
Cronaca

L’affetto di Pavia per Papa Francesco, le udienze in Vaticano coi malati e i disabili del San Matteo: “L’unico rammarico è che non sia venuto nella nostra città”

Per 12 anni Pietro Castellese del Cral ha portato i bambini a incontrare il pontefice. Il ricordo commosso: “Aveva sempre un pensiero per i più piccoli”. Il vescovo Sanguineti: “L’ultima sua uscita per incontrare i detenuti, nel segno della sua vicinanza agli ultimi”

Pietro Castellese durante una delle sue visite al Santo Padre a Roma

Pietro Castellese durante una delle sue visite al Santo Padre a Roma

Pavia, 21 aprile 2025 – Un legame profondo unisce Pavia alla Città del Vaticano. Dal 2013, infatti, Pietro Castellese del Cral del San Matteo organizza pellegrinaggi a Roma per partecipare alle udienze. Sono stati i piccoli pazienti a “chiedere” di poter incontrare Papa Francesco mostrandosi estasiati quando è comparso in televisione. “Ero presente quando ho visto il viso di tre bambini, due italiani e uno straniero che guardavano il Santo Padre rapiti – ha ricordato Castellese –. Senza pensarci troppo ho chiesto se volessero andarlo a trovare e loro mi hanno risposto che sarebbe stato bello”. Era il 2013, da quel momento Castellese ha organizzato due pellegrinaggi l’anno per portare a Roma i piccoli del San Matteo prima e poi anche del Mondino con i loro genitori e le autorità cittadine.

Pietro Castellese con i bambini della Pediatria del Policlinico San Matteo incontra Papa Francesco
Pietro Castellese con i bambini della Pediatria del Policlinico San Matteo incontra Papa Francesco

Un incontro commovente

“Ricordo d’aver parlato in un novembre al pontefice di Aurora, una bambina ricoverata in pediatria – ha aggiunto Castellese – mentre il padre era in dialisi in attesa di trapianto. A giugno, quando ho portato a Papa Francesco Aurora, credevo non si ricordasse di lei, invece ha chiesto subito come stesse lei e suo papà”. Anche una piccola di 9 anni che era stata salvata dai medici della chirurgia pediatrica del San Matteo aveva potuto incontrare il Santo Padre. “Adesso i cani non ti piaceranno più – le aveva detto il pontefice che aveva sempre la battuta pronta -, preferirai i gatti”. Oltre ai bambini che ad ogni pellegrinaggio facevano arrivare al pontefice letterine, disegni e piccoli omaggi, durante un’udienza Francesco aveva anche incontrato il vescovo Corrado Sanguineti che con il Papa si era intrattenuto personalmente qualche minuto. 

L'incontro con i bambini e il personale del San Matteo di Pavia in San Pietro
L'incontro con i bambini e il personale del San Matteo di Pavia in San Pietro

“ll Signore ha concesso al pontefice di donare al mondo e alla città di Roma la benedizione pasquale ieri – ha detto il vescovo di Pavia – e l’ultima sua uscita è stata nel Giovedì santo al carcere di Regina Coeli per non far mancare la sua presenza accanto ai detenuti. Due segni che parlano del suo ministero di Papa, vicino agli ultimi e testimone della speranza del Risorto nel mondo. Mercoledì alle 21 presiederò la messa di suffragio in Duomo”. Domani sera, vigilia della festa patronale e onomastico del Papa a Vilanterio sarà celebrata la messa solenne in suo suffragio.

Disabili e bambini malati del San Matteo di Pavia hanno avuto la possibilità di incontrare il Papa grazie all'impegno di Pietro Castellese del Cral
Disabili e bambini malati del San Matteo di Pavia hanno avuto la possibilità di incontrare il Papa grazie all'impegno di Pietro Castellese del Cral

Commenti e reazioni

Anche il deputato pavese Alessandro Cattaneo ha voluto ricordare Papa Francesco: “Con amore, umiltà e coraggio ha guidato la Chiesa in tempi complessi, indicandoci la via della misericordia, della giustizia e del dialogo”. Il vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio, invece ha commentato: “Il suo esempio di umiltà e carità cristiana lascia un segno indelebile nella Chiesa e nel cuore di ogni credente”.

Il rammarico 

Pietro Castellese, infine ha un rammarico: “Non siamo riusciti a portare Papa Francesco al San Matteo di Pavia. Lo abbiamo invitato ripetutamente, sono stati i bambini per primi a farlo, ma purtroppo non c’è stato tempo per organizzare il viaggio”.