STEFANO ZANETTE
Cronaca

Pavia, spari in centro: estradato il 29enne arrestato in Albania

Arrivato in Italia il presunto responsabile degli spari in corso Strada Nuova la sera di sabato 19 febbraio, rintracciato in Albania lo scorso 9 marzo

Corso Strada Nuova, a Pavia, dove sono stati esplosi i colpi

Pavia - Estradato dall'Albania il presunto responsabile degli spari in corso Strada Nuova dello scorso 19 febbraio. È arrivato nella tarda serata di ieri, venerdì 19 agosto, allo scalo aereo Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino ed è stato portato nel carcere di Regina Coeli di Roma, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Agusti Markvukaj, 29enne albanese, è accusato del tentato omicidio del connazionale I.Z., 19enne ferito dai colpi di pistola sparati nella zona del ponte Coperto a Pavia la sera di sabato 19 febbraio. Era stato arrestato lo scorso 9 marzo a Lezhe, in Albania, dov'era fuggito lasciando Pavia e l'Italia subito dopo gli spari.

"Le indagini svolte dalla squadra Mobile della Questura di Pavia - spiega la nota stampa diramata oggi dalla polizia - coordinate dal sostituto procuratore Andrea Zanoncelli e dirette dal procuratore Fabio Napoleone, avevano consentito di acquisire tempestivamente gravi e incontrovertibili indizi di colpevolezza nei confronti del cittadino albanese estradato, il quale aveva esploso, incurante del flusso di gente che in quel momento gremiva il centro storico, numerosi colpi di arma da fuoco nei confronti del connazionale attingendolo in varie parti del corpo e procurandogli gravissime lesioni".

Individuato il presunto responsabile, gli investigatori della Mobile avevano seguito le sue tracce prima a Desenzano del Garda, poi in Albania con viaggio in autobus (aveva varcato il confine il 21 febbraio). "Le serrate investigazioni condotte dalla squadra Mobile - spiega ancora il comunicato della Questura di Pavia - concertate anche con il servizio di cooperazione internazionale di polizia di Roma e dell'omologo ufficio in Albania, consentivano di localizzarlo presso l'abitazione di un proprio congiunto situato in un paesino della provincia di Lezhe in Albania e trarlo in arresto da parte di quella polizia su ordine internazionale di arresto". Le procedure per l'estrazione si sono ora concluse con l'arrivo in Italia del presunto responsabile.