MANUELA MARZIANI
Cronaca

Peste suina, abbattuti migliaia di maiali. La denuncia: “Uccisi con gas o pinze elettriche”

I casi anche nel Pavese. Regione Lombardia: noi primi per contenimento. Ma l’ex ministro critica: al commissario si diano strumenti per agire

Animali abbattuti con il ricorso al gas (Co2), lavoratori che trasportano le casse con i suinetti vivi e poi le carcasse, animali uccisi con pinze dotate di elettrodi usualmente, un lavoratore che entra fisicamente nel container con i maiali morti per uccidere definitivamente un grosso suino agonizzante e animali morti all’interno dell’allevamento. L’associazione “Essere animali” ha filmato con i droni l’abbattimento di centinaia di maiali in tre allevamenti intensivi in provincia di Pavia e Novara, dove sono stati registrati focolai di peste suina. Attualmente sono 7 i focolai in altrettanti stabilimenti di suini situati in Lombardia (province di Milano e Pavia), in Piemonte (Novarese) e in Emilia-Romagna (provincia di Piacenza). Tutte zone ad alta produzione zootecnica e dove verranno abbattuti circa 15.000 animali.

“Dopo più di un anno di lavoro sotto la guida dell’ex commissario Vincenzo Caputo, che si è dimesso proprio a ridosso del primo nuovo focolaio - ha detto il presidente di “Essere animali” Simone Montuschi - e l’investimento di ingenti risorse pubbliche, il piano nazionale di contenimento è sostanzialmente fallito”. La Regione Emilia-Romagna a fine 2023 ha stanziato 5 milioni di euro per prevenire il contagio da peste suina africana, mentre la Lombardia ha dedicato bandi specifici al sostegno degli allevamenti suinicoli per un totale di 4,7 milioni.

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Le carcasse dei maiali abbattuti nell’area di contaminazione della pesta suina: la foto scattata dall’associazione “Essere animali“

“Non è vero che quanto fatto sia stato inutile - ha replicato l’assessore lombardo all’Agricoltura Alessandro Beduschi - Regione Lombardia, la più interessata al problema in quanto detentrice del più grande patrimonio di suini italiano, con oltre 4 milioni di esemplari, ha da subito reagito investendo per proteggere allevamenti e animali, più di 7 milioni. Abbiamo emesso ben 3 ordinanze presidenziali per debellare il virus abbattendo l’unico vettore della patologia, il cinghiale.

Dal 2021 con un trend crescente ne sono stati abbattuti più di 46mila. Il 31 luglio in Lombardia abbiamo partecipato all’unità di crisi promossa dal nuovo commissario per la peste suina Giovanni Filippini che ha coordinato un tavolo con le regioni interessate promettendo proprio di centralizzare e semplificare le procedure su tutti i territori in modo da ottimizzare gli sforzi e massimizzare i risultati. Recinzioni, contenimento e depopolamento di cinghiali, rimozione precoce di carcasse infette saranno i temi su cui bisognerà attivare il massimo sforzo. C’è grande fiducia nelle capacità del commissario reduce dalla felice esperienza in Sardegna dove ha ottenuto grandi successi debellando la Psa dopo 40 anni”.

Critico invece l’ex ministro dell’Agricoltura e oggi vicepresidente del Senato, il leghista Gian Marco Centinaio: “Non sono state prese le decisioni che andavano assunte. Gli allevamenti hanno fatto quanto dovevano, il commissario però non ha avuto né pieni poteri né fondi. Di conseguenza, pur essendo persona competente, non ha potuto intervenire. Spero che il nuovo commissario abbia gli strumenti per agire, si è incagliato nel sistema burocratico. Ora il governo con l’ultimo decreto legge ha tracciato la strategia, occorre seguirla o avremo perso un altro anno”.