Pavia, 9 settembre 2023 – Sono saliti a 8 in provincia i focolai di peste suina africana. Un incremento che ha portato l’Unione europea a estendere su tutto il Pavese le zone di protezione e di sorveglianza con alcune differenze tra un territorio e l’altro.
Ad esempio Zinasco, Dorno e Montebello della Battaglia in cui si trovano allevamenti infetti sono stati inseriti nella zona di protezione, mentre Vigevano e la Lomellina come Pavia e il Pavese nella zona di sorveglianza.
Appartengono alla zona di restrizione I Colli verdi, Volpara e Rocca de’ Giorgi e alla zona di restrizione II Brallo di Pregola, Santa Margherita Staffora, Menconico, Romagnese, Zavattarello, Val di Nizza, Montesegale, Godiasco Salice Terme, Ponte Nizza, Bagnaria, Cecima, e Varzi. E, per cercare di contenere la diffusione del virus scendono in campo anche i carabinieri. Sono già operative, giorno e notte, 11 pattuglie dei forestali nelle aree di protezione fuori dalle aziende interessate dalla Psa. Il gruppo è supportato da altre 10 unità provenienti da Cremona, Milano e Varese.
"La misura emergenziale – si legge in un comunicato – è stata stabilita di concerto con i vertici dell’Ats che hanno valutato positivamente l’opportunità di impiegare nuove risorse umane per garantire la sicurezza del territorio dal rischio di possibili infezioni. Come noto, infatti, la Psa è particolarmente contagiosa e tutte le istituzioni hanno convenuto sulla necessità di incrementare le misure di sicurezza attiva nelle zone di protezione e sorveglianza. Una risposta efficace e concreta a supporto della popolazione e delle attività produttive e che conferma ulteriormente la collaborazione e la sinergia tra l’Arma e tutte le istituzioni".
Il presidente della Regione Attilio Fontana, a margine dell’evento “Healthy Lungs for Life“ di ieri ha aggiunto: “L’allarme da noi è stato lanciato tanto tempo fa: abbiamo posto in essere una serie di provvedimenti per cercare di arginare il virus, ma purtroppo si diffonde in una maniera incredibile. Basta che uno con la suola della scarpa passi dove c’è stato un animale ammalato: è sufficiente per diffonderlo. Per eliminarlo bisogna uccidere tutti gli animali ammalati”.
Finora sono stati abbattuti oltre 11mila maiali e alcune associazioni animaliste sono scese in campo per difendere i suini non ancora contagiati. “Diffidiamo l’Azienda sanitaria pavese a procedere con l’esecuzione dei 35 suini che vivono al rifugio Cuori Liberi – hanno sostenuto –: nessuno torca loro un pelo prima che il Tar si esprima il 5 ottobre. Presenteremo appello anche al Consiglio di Stato per impedire fin da subito l’esecuzione della sentenza di morte, per una malattia non trasmissibile agli esseri umani”. “Abbiamo salvato questi maialini che venivano maltrattati – ha sottolineato il responsabile del rifugio Cuori liberi –, li abbiamo curati e ora ce li vogliono sopprimere”.