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Peste suina africana: quando parte il piano per combatterla. Capi abbattuti, focolai, ristori

Iniziative e linee guida sono state illustrate dal commissario straordinario nel corso di una riunione della commissione regionale Agricoltura

Controlli dei carabinieri forestali contro la peste suina

Pavia, 14 settembre 2023 – Peste suina africana: inizia la battaglia per provare a “sradicarla” dalla Lombardia. Oggi, giovedì 14 settembre, in sede di commissione regionale Agricoltura il commissario straordinario nominato dal governo Vincenzo Caputo ha presentato i cardini del “Piano di sorveglianza ed eradicazione” della patologia.  

Gli obiettivi del piano

“C’è massima attenzione da parte di questa Commissione e di Regione Lombardia sulla peste suina che potrebbe avere conseguenze economiche importanti per i territori – ha dichiarato il presidente della commissione Floriano Massardi (Lega) – Si stima che le perdite dell’export lombardo potrebbero arrivare a 60 milioni di euro al mese se la peste suina africana si diffondesse in tutta la pianura padana.

Il virus, prosegue Massardi, "ha un impatto economico diretto sulle aziende a causa dell’abbattimento dei suini e un impatto indiretto perché comporta l’istituzione di zone di rischio che prevedono restrizioni al movimento di suini vivi e di prodotti a base di carne di suino. L’obiettivo è contenere e controllare la diffusione della Psa per mettere in sicurezza gli allevamenti e l’economia lombarda. È un percorso lungo, ma le misure messe in campo dal Piano presentato oggi in Commissione vanno nella giusta direzione”.

Gruppi d’azione

I Got, acronimo che sta per Gruppi operativi territoriali, sono task force composte da una ventina di tecnici degli Assessorati della Sanità, dell’Agricoltura e dell’Ambiente, coordinati dal Commissario Straordinario, che hanno il compito di mettere in rete i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali nella definizione delle misure di contenimento della peste suina africana.

I Bioregolatori, invece, sono i soggetti abilitati al prelievo, biocontenimento e abbattimento dei cinghiali, con specifica formazione in materia di biosicurezza. Dall’elenco dei Bioregolatori possono attingere le Regioni per attività di contenimento del cinghiale, principale “veicolo” di trasmissione del virus anche attraverso le carcasse.

Le linee strategiche

Il Piano, che ha una durata di cinque anni (2023-2028) e che diventerà operativo il prossimo 1° ottobre, si sviluppa su cinque linee strategiche e prevede che sia adottato da ogni Regione. Per la Lombardia l’obiettivo è l’abbattimento di 27mila cinghiali entro la fine dell’anno.

“La Lombardia – ha spiegato il commissario Vincenzo Caputo - ha fatto uno sforzo enorme negli ultimi cinque anni in termini di operazioni di prelievo e abbattimento dei cinghiali, ma occorre fare ancora di più perché l’obiettivo del Piano è l’eradicazione del cinghiale dai centri abitati e dai distretti suinicoli”.

La situazione attuale

L’audizione del Commissario straordinario è stata preceduta da una seduta congiunta tra la Commissione Sanità e la Commissione Agricoltura con la partecipazione dell’Assessore al Welfare Guido Bertolaso che ha fatto il punto sulla peste suina in Lombardia.

Nella provincia pavese sono stati individuati otto focolai. Il primo, il 18 agosto, nel Comune di Montebello della Battaglia. Il 24 agosto ne sono stati individuati altri cinque nel Comune di Zinasco. A seguire uno nel Comune di Domo e uno in quello di Somma.

Da questi otto focolai sono stati abbattuti 13.365 capi. In seguito a indagine epidemiologica ne sono stati abbattuti altri 7.500 in otto allevamenti: tre correlati al focolaio di Montebello della Battaglia, tre a quello di Zinasco e due a quello di Domo. A questi 20.865 capi se ne aggiungono altri 13mila abbattuti in via preventiva per interrompere la diffusione del virus per un totale di 33.865 capi. Le operazioni di abbattimento si dovrebbero concludere entro domenica 17 settembre.

Sostegno agli allevatori

“Regione Lombardia – ha precisato Floriano Massardi - metterà in campo tutte le risorse necessarie per garantire ristori certi e rapidi a tutti gli allevatori che hanno subito degli abbattimenti, pur avendo messo in atto tutte le misure di contenimento”.

“È encomiabile – ha sottolineato la presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi –l’impegno del comparto veterinario, con operatori che stanno dedicandosi totalmente sia ai prelievi sia alle fasi di abbattimento, portando avanti un lavoro molto complesso, decisivo nell’accompagnamento del contrasto alla Psa, in un contesto difficile. Fondamentale è la prevenzione, che deve diventare vera e propria cultura diffusa rispetto al problema della Psa nella gestione degli allevamenti suinicoli, anche attraverso percorsi di formazione specifici”.

Limitazione dei movimenti

Ai fini del contenimento del virus in provincia di Pavia è stato imposto il divieto di movimentazione e macello dei suini in un raggio di dieci chilometri dai focolai di Psa (zona di protezione) e in tutto il resto della Provincia (zona di sorveglianza).

Oltre alla riduzione la libertà di movimento dei cinghiali e dei suini e la riduzione della presenza dei cinghiali, nella lotta alla patologia fondamentali sono il recupero delle carcasse per bonificare le aree, le misure di biosicurezza per mettere in sicurezza gli allevamenti intensivi di suini affinché possano proseguire la produzione anche in presenza di una diffusione del virus e la sensibilizzazione degli allevatori verso comportamenti di contenimento del virus.

Le cifre del comparto

In Lombardia sono allevati circa 5 milioni di suini che rappresentano più del 50% sull'intero comparto nazionale. L’80% degli allevamenti lombardi di suini è concentrato nelle Province di Cremona e Mantova. Un settore che, oltre a rappresentare una delle principali filiere per l'economia agricola regionale, alimenta molte delle più importanti produzioni Dop italiane.

A oggi sul territorio lombardo sono, invece, presenti 5.201 cinghiali, in forte calo rispetto al 2022 (14.663) e al 2021 (14.345). Nel corso dell’audizione del Commissario straordinario Vincenzo Caputo sono intervenuti i Consiglieri Carlo Bravo (Fratelli d’Italia), Claudio Mangiarotti (Fratelli d’Italia), Matteo Piloni (PD), Ivan Rota (Lombardia Migliore), Silvana Snider (Lega), Marcello Ventura (Fratelli d’Italia).