
Il comitato Ponte Becca sta lavorando per un tavolo di confronto con i ministeri e Anas con l’obiettivo di accelerare l’apertura del cantiere
Linarolo (Pavia), 16 dicembre 2024 – “È stato perso un altro anno intero”. Con amarezza, ma senza rassegnazione, il presidente del Comitato Ponte Becca, Fabrizio Cavaldonati, sintetizza quello che è emerso nell’appuntamento statutario organizzato sabato sera, nella sala consiliare di Linarolo.
Il consueto incontro pubblico semestrale, giunto all’ottavo anno, per fare il punto della situazione sullo stato di avanzamento del progetto del nuovo ponte della Becca, oltre che per affrontare i problemi di percorribilità sul vecchio ponte insieme agli altri nodi viabilistici della provincia e in particolare della zona tra la bassa Pavese e l’Oltrepò orientale. Come sempre presenti all’appuntamento i rappresentanti di molte istituzioni del territorio, in particolare i sindaci.
E proprio il primo cittadino di Mezzanino, Adriano Piras, reduce da un recente incontro a Roma insieme al vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, riferisce la sintesi di un anno perso di fatto per passaggi burocratici che risultano incomprensibili.
“Era il 30 gennaio – ricorda Piras – quando all’Anas ci hanno detto che il progetto era passato al vaglio del ministero dell’Ambiente. Dopo precedenti confronti con il ministero alle Infrastrutture, siamo quindi andati, martedì scorso, a chiedere conto al ministero dell’Ambiente, per capire cosa stava succedendo. E con grande sorpresa abbiamo scoperto che il progetto non è affatto incagliato lì. Personalmente non sono riuscito a capire cosa sia successo in questo anno, ma non mi arrendo e per gennaio stiamo già cercando di organizzare, sempre grazie al senatore Centinaio, un tavolo di confronto con Anas e i due ministeri, Infrastrutture e Ambiente, per provare ad uscire da questo stallo”.
Nel luglio del 2023 c’era stata l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici del Progetto di fattibilità tecnico economica (Pfte) del nuovo ponte della Becca. La seconda parte del 2023 era poi stata necessaria per gli adeguamenti al progetto prescritti dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, sia per attualizzare la procedura al nuovo codice degli appalti, sia per stralciare la predisposizione del manufatto ad un eventuale allargamento. “Lungaggini incomprensibili – conclude Cavaldonati – in un iter che però è avviato”.