Dimissioni. Le chiedono a voce unanime i rappresentanti della minoranza consiliare al sindaco Andrea Ceffa, dal 28 novembre agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, e alla vicesindaca Marza Segù che regge le sorti del Comune. Per dare forza all’iniziativa è annunciato, per metà febbraio, un presidio con cui si avvierà una raccolta di firme per chiedere che l’attuale esecutivo rassegni le dimissioni e rimandi i cittadini alle urne. L’opposizione accusa i componenti della giunta di non avere le competenze per guidare una città alle prese con le problematiche di Vigevano ma di non voler mollare per mantenersi gli emolumenti. Anzi per i corridoi di palazzo si vocifera della possibilità di un rimpasto delle deleghe con nuovi ingressi, situazione che lascia intendere come non ci sia la volontà di voltare pagina. Delle cinque persone finite ai domiciliari per il presunto caso di corruzione, l’unico ad essere ancora ai domiciliari è proprio Ceffa, cui per tre volte è stata negata la revoca del provvedimento; gli altri, dimessi da incarichi pubblici, sono tornati in libertà. U.Z.
CronacaPresidio e raccolta firme: "Sindaco, dimettiti"