
L'ingresso storico dell'ospedale San Matteo di Pavia
Pavia, 16 dicembre 2024 – Un primario del Policlinico San Matteo di Pavia ha patteggiato due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per l’accusa di violenza sessuale su alcune studentesse della Scuola di specializzazione dell’Università di Pavia di cui è docente. Come prevede la legge, dovrà anche obbligatoriamente seguire un iter psicologico di un anno.
La sua avvocata Maria Teresa Zampogna ha comunicato che il medico “pur negando ogni condotta di natura sessuale, ha scelto di patteggiare nel procedimento penale a suo carico, con la riqualificazione dei fatti nella fattispecie di minore gravità, con l’intento di favorire, anche e soprattutto nell’interesse dei pazienti, la prosecuzione di uno svolgimento sereno e proficuo delle attività” della scuola di specializzazione e del reparto del policlinico in cui svolge il suo lavoro.
I fatti contestati risalgono al periodo tra 2020 e 2021, attraverso un questionario anonimo universitario le studentesse avevano segnalato contatti equivoci e inopportuni del docente. Contatti che, dichiara l’avvocata Zampogna, erano dettati “dalla tipologia di attività clinico-didattica svolta, dal sovraffollamento dei locali e dallo spazio ridotto, ma che mai hanno avuto natura sessuale”.