Dalla provincia di Pavia a Venezia per raccontare la pandemia come è stata vissuta in Lombardia. Yaroslav Gamolko (foto), 26enne di origini bielorusse, che vive a Casorate dall’età di 5 anni, da ieri è tornato ad occupare un pezzo della sua terra, il padiglione dell’ex Bielorussia alla Biennale. "Ho portato 12 opere e un paio di altri lavori - racconta il giovane che si è da poco diplomato all’Accademia di Belle arti di Brera - in cui racconto il Covid perché io stesso mi sono ammalato, non ho più potuto lavorare, ma ho cercato di informarmi". Gamolko che si occupava di catering, quando ha contratto il virus si è chiuso in garage per trasformare in arte ciò che raccontavano i giornali. Tutte le mattine andava a comprare i giornali e ritagliava i titoli che diventavano tasselli di un collage, incentrato sulla Lombardia, la regione più colpita. Sono nati lavori molto particolari, ai quali poi si sono aggiunti un dittico dedicato a Roma e un trittico a Pavia e a fine giugno una performance su Venezia. E nello spazio della Biennale le opere d’arte si uniscono alle poesie di Alexandru Macovei, 29enne poeta dialettale di origini moldave ed ex studente di giuriprudenza a Pavia.
"L’informazione mi è sempre piaciuta - aggiunge il giovane in arte Gamolkoart -. Prima dell’Accademia ho studiato Scienze politiche a Pavia e ho imparato a decodificare gli avvenimenti. Mi sono accorto così che nel raccontare la pandemia c’è stata molta improvvisazione". Lasciato il catering, ora per vivere Yaroslav lavora in un’azienda di Pasturago che effettua zincature. "Così aiuto la famiglia" dice. E per coltivare la sua passione, oltre a qualche sponsor e al patrocinio della Provincia, ha lanciato un crowdfunding che lo aiuti a sostenere le spese per la Biennale e realizzare il suo sogno: fare l’artista. Manuela Marziani