Pavia – Tante aspettative, mesi di preparazione. Ma il sogno è svanito. Si è infranto poco prima della gara, quando la Federazione italiana motonautica ha revocato a Simone Cristinelli la licenza per pilotare una delle barche del 71° raid Pavia-Venezia. "Ci hanno detto che per poter scendere in acqua – raccontato Pietro Pesci, che aveva coinvolto Simone nella gara – avremmo dovuto avere una dichiarazione del Comitato paralimpico a Roma. Come avremmo mai potuto ottenere una dichiarazione alle 15 di un sabato pomeriggio? Impossibile. Abbiamo rinunciato".
Simone, 29 anni, è paraplegico dall’agosto scorso a causa di un incidente in moto: si trovava sul lago d’Iseo, dove vive e si occupa con la famiglia di un cantiere nautico. "È un esperto di motori e un appassionato di barche – aggiunge Pesci –. Pensavo di potergli dare una gioia dopo l’incidente. Per questo – io che ho l’età di suo padre – avevo coinvolto Simone in questa avventura. Pensavo che quest’evento potesse portargli qualcosa di buono. Mesi fa avevamo lanciato una raccolta fondi perché volevamo aiutare la Croce blu che ha soccorso Simone, quando ha avuto l’incidente, mettendo a loro disposizione l’imbarcazione".
La barca, costata oltre 50mila euro e contrassegnata dal numero 777, aspettava solo di sfidare le altre 147 imbarcazioni in gara lungo il Ticino e il Po per arrivare nel tardo pomeriggio a Venezia. "Avevamo anche gli sponsor – prosegue Pietro Pesci – ai quali dovrò dare una spiegazione. Ma l’aspetto più spiacevole è la delusione data a Simone. Ci si riempie la bocca con parole come inclusività e poi non si offre a un ragazzo la possibilità di sentirsi come gli altri gareggiando insieme agli altri. Simone a mezzogiorno di sabato aveva in mano la licenza che alle 15 gli è stata revocata. Lui e la sua famiglia sono rimasti scioccati da questa decisione".
Il team Pesci-Cristinelli è stato il primo a iscriversi, a febbraio, appena è stata data la possibilità. Allora non si sapeva ancora se la storica competizione potesse partire da Pavia. A causa delle condizioni del Ticino, erano 17 anni che le imbarcazioni non sfrecciavano sul fiume azzurro, ma il via veniva dato sul Po. "Mancavano dei documenti – sottolinea Enrico Beltramelli, presidente dell’associazione Motonautica Pavia che organizza la gara –. Noi ci siamo dovuti attenere alle decisioni della Federazione. Teniamo molto alla sicurezza dei piloti. Le imbarcazioni sfrecciano a 80/100 chilometri orari". Ma Pesci non ci sta. "La Motonautica Pavia non ha alcuna responsabilità – afferma –. È la federazione a non essere in grado di organizzare una manifestazione internazionale. Abbiamo firmato una manleva nei suoi confronti e consegnato tutti i documenti richiesti. Questa Federazione, come molte altre, dovrebbe prevedere la possibilità per un disabile di gareggiare insieme ai normodotati. Il presidente, invece, quando ho reso pubblico quanto accaduto, ha minacciato di denunciami. Lo faccia pure. Secondo me lui dovrebbe solo dimettersi".
Nel pomeriggio di ieri Simone, per evitare di alimentare le polemiche, è partito per incontrare il presidente della Federazione alle premiazioni a Venezia: "Voglio che nessuno subisca mai più quello che è toccato a me". Pesci, invece, non ha alcuna intenzione di archiviare quella che per Simone è stata una delusione enorme: "Nei prossimi giorni denuncerò quanto successo. E se il giudice mi darà ragione, come spero, avvierò una causa civile per chiedere il risarcimento dei danni. Se qualche associazione mi vorrà supportare da un punto di vista legale, tutto quello che otterremo verrà devoluto in beneficenza".