Rapina violenta a un giovane. Due minorenni tra i tre fermati

Erano in sette, età apparente fra i 16 e i 20 anni. Hanno circondato la vittima, un ventiduenne, facendolo finire prima a terra e poi in ospedale, con quindici giorni di prognosi per le conseguenze della violenta rapina. Quattro sono stati rintracciati dalla polizia di Stato, tre arrestati fra i quali due minorenni. È successo nella notte tra lunedì e ieri sul Lungoticino Visconti, all’imbocco del Ponte Coperto. Mancavano pochi minuti alle 2 quando è scattato l’allarme al 112 e sul posto sono intervenuti soccorsi sanitari, carabinieri e appunto gli agenti dalla Questura.

Non è la prima volta che il Lungoticino e in particolare la zona del Ponte Coperto diventa teatro di aggressioni, specie di sera e di notte, come altre zone del centro storico dove nei mesi più caldi torna puntualmente a imperversare la malamovida delle stesse baby gang che nei giorni dei mesi più freddi colpiscono invece in altri punti della città come quello tra il Centro commerciale Minerva e l’autostazione di via Trieste.

Questa volta, scattato il tempestivo allarme, sul posto sono arrivate le pattuglie di carabinieri e polizia di Stato che, con gli elementi raccolti nell’immediato dal racconto della vittima, hanno setacciato la zona in cerca dei presunti responsabili. "In questi frangenti – spiegano dalla Questura – quattro giovani venivano notati in fuga dalla Volante della polizia di Stato e fermati all’altezza di piazzale Ghinaglia, forse intenti a sbarazzarsi della refurtiva gettandola nelle acque del Ticino. Riconosciuti inequivocabilmente dalla vittima come facenti parte del gruppo dei propri aggressori, tre soggetti venivano tratti in arresto per il delitto di rapina aggravata in concorso, mentre il quarto veniva deferito in stato di libertà per il medesimo reato".

I tre arrestati sono due minorenni, un italiano e un egiziano, accompagnati al Centro di prima accoglienza minorile di Milano; e un maggiorenne italiano portato in carcere a Torre del Gallo a disposizione delle competenti autorità giudiziarie. Le indagini proseguono per identificare i complici fuggiti.

Stefano Zanette