UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Respinta la sfiducia. Il pareggio salva Ceffa. Ma il bilancio fa paura

Vigevano, senza approvazione dei conti arriverà il commissario

Il sindaco Andrea Ceffa ha presentato la richiesta di revoca della misura cautelare

Il sindaco Andrea Ceffa ha presentato la richiesta di revoca della misura cautelare

Nessun colpo di scena. Almeno per il momento. Si è svolto senza scossoni il primo consiglio comunale, dopo l’arresto del sindaco Andrea Ceffa e della consigliera di maggioranza Roberta Giacometti. La mozione di sfiducia al primo cittadino, presentata dall’opposizione, non è stata approvata. È finita infatti 12-12 per la presenza sui banchi della maggioranza di Paolo Ariano, primo dei non eletti della lista Vigevano Riparte, che riveste il ruolo di supplente di Giacometti che, come il sindaco, è stata sospesa dall’incarico per decisione del Prefetto. In linea con le attese anche il comportamento dei tre consiglieri di Forza Italia Squillaci, Onori e Garifullina, che hanno votato per la sfiducia nonostante le diverse indicazioni dei vertici provinciali, regionali e nazionali. Una scelta che non sarà priva di conseguenze come ha sottolineato il coordinatore provinciale del partito Antonello Galiani.

"È stato un grave errore politico – ha commentato – e si assumeranno le responsabilità per non aver seguito le indicazioni del partito". Nessuno dalle file della maggioranza è intervenuto per esprimere sostegno a Ceffa. Tutto rimandato in attesa del pronunciamento del tribunale del Riesame che tra oggi e domani dovrebbe esprimersi sulla richiesta di revoca della misura cautelare presentata da Ceffa. Lunedì pomeriggio alle 18,30 è nuovamente convocato il consiglio per l’approvazione del bilancio. E in quella circostanza l’eventuale pareggio non servirebbe a nulla. Se il documento di programmazione economica e finanziaria non dovesse essere approvato, il risultato sarebbe la nomina di un commissario ad acta ed il contestuale scioglimento del parlamentino.

Una situazione che potrebbe anche non essere così scontata. Prima dell’inizio della seduta di martedì, all’esterno del municipio, si sono radunati i militanti di Rifondazione Comunista per chiedere il passo indietro di sindaco e amministrazione. "A Natale regalateci le dimissioni", lo slogan del presidio.