La diagnosi era stata cruda: malattia di Alzheimer di grado severo che andava ad aggiungersi ad altre patologie che avevano richiesto prestazioni sanitarie e assistenziali. I familiari pagavano rette mensili salate e avevano deciso di citare in giudizio Rsa e Ats Pavia. Il tribunale, di fronte al ricorso presentato dai parenti, assistiti dai legali Codacons, ha accolto la domanda e ha dichiarato che nulla era dovuto, condannando la Rsa alla restituzione delle rette pagate. "Ottima sentenza che conferma la bontà della nostra battaglia - commenta l’avvocato Angelo Cardarella -. Come più volte chiarito dalla Suprema Corte, in relazione al caso di un paziente affetto da morbo di Alzheimer, le prestazioni socio assistenziali di rilievo sanitario vanno ricondotte a quelle a carico del sistema sanitario nazionale, essendo necessarie prestazioni a elevata integrazione".
Questo dopo una valutazione che tenga conto della patologia in atto, del suo stadio al momento del ricovero e della prevedibile evoluzione per la tutela del diritto alla salute. "Si tratta di prestazioni di natura sanitaria che non possono essere eseguite se non congiuntamente alle attività socioassistenziali. Nessun contributo può essere a carico del paziente: il nostro associato non era tenuto a corrispondere la retta che doveva essere pagata dal Ssn. Il tribunale di Pavia lo ha confermato". M.M.