Pavia - La risposta non è la soluzione del problema, anzi rischia di aggravarlo. E di compromettere un’eccellenza di filiera, non solo agricola ma anche industriale, dalla terra alla tavola. "A causa della siccità verranno coltivati quest’anno in Italia quasi ottomila ettari di riso in meno, per un totale di appena 211mila ettari, ai minimi da trent’anni". È l’allarme lanciato a livello nazionale da Coldiretti sulla base delle previsioni di semina, ancora provvisorie, per l’annata 2023. Frutto della scelta di molti agricoltori di convertirsi ad altre produzioni. Una situazione che preoccupa soprattutto nel Pavese e in Lomellina, con Pavia prima provincia risicola in Europa con circa 78mila ettari (il dato della scorsa stagione, già calato rispetto agli 80mila ettari degli anni precedenti) coltivati a risaia, che rappresenta il 35% della produzione nazionale.
Senza acqua non c'è riso
"Il riso – sottolinea la Coldiretti – è una coltura che per crescere e garantire l’equilibrio ambientale e faunistico di interi territori ha infatti bisogno di acqua. Il crollo di oltre il 30% di produzione di riso in Italia nell’ultimo anno a causa del meteo pazzo sta spingendo gli agricoltori ad abbandonare le risaie con effetti preoccupanti sull’ecosistema, l’economia e l’occupazione". In provincia di Pavia la perdita di prodotto nella raccolta del riso dello scorso anno è stata del 40%, superiore alla media nazionale. E le previsioni di semina sono di quasi 10mila ettari di risaie in meno in provincia di Pavia, più che altro in Lomellina.
"La perdita del riso – evidenzia ancora la Coldiretti – non fa altro che aumentare il problema della carenza idrica perché la sua coltivazione garantisce dei veri e propri bacini idrici risultando determinante per l’ambiente ma per tutto l’agroecosistema". Il Po alla Becca stabile da mesi oltre i 3 metri sotto lo zero idrometrico è ormai un simbolo della siccità e Coldiretti, a livello nazionale con il presidente Ettore Prandini e a livello locale con il presidente pavese Stefano Greppi, rilancia l’urgenza di attuare il Piano invasi elaborato con Anbi "per aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma all’11%".
Riso Scotti è fiduciosa
Per salvare un’eccellenza che è anche industriale, in quell’indissolubile filiera dal campo alla tavola raccontata anche mercoledì mattina al Food Summit Lombardia 2023 al teatro Fraschini di Pavia, ha fatto il punto Dario Scotti, presente con l’esempio della “case history Venere” di Riso Scotti. "Le difficoltà uniscono, insieme si è più forti e si vince", le parole del presidente di Riso Scotti, alludendo ai difficili dodici mesi alle spalle e alle incognite che anche quest’anno stanno interessando il comparto. "La siccità l’anno scorso è stata un problema enorme - ammette Dario Scotti - quest’anno potrebbe riproporsi, però il sistema è più attrezzato per affrontarlo. Sono preoccupato, ma non spaventato".