PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Rivolta nel carcere di Pavia. I danni riemergono in Tribunale

Nell’udienza di ieri la testimonianza degli agenti penitenziari .

Si è svolta ieri a Pavia una nuova udienza del processo per il caso della rivolta scoppiata nel carcere di Torre del Gallo a Pavia la sera dell’8 marzo 2020, all’inizio della pandemia da Covid-19. Sono 68 gli imputati. Ieri è stata ascoltata la testimonianza di dieci agenti di custodia. Alcuni hanno riferito di aver visto in quei momenti concitati alcuni detenuti salire sul tetto, altri hanno raccontato di aver incrociato altri reclusi nei corridoi della casa circondariale. I danni ammontarono a 492mila euro: durante la rivolta vennero danneggiate docce, quadri elettrici, telecamere e pareti, e appiccato il fuoco in diverse parti del carcere. Solo a tarda notte, dopo una lunga mediazione, i detenuti tornarono nelle loro celle. I detenuti di Torre del Gallo protestavano contro il blocco dei colloqui, dovuto all’emergenza sanitaria, e le condizioni di sovraffollamento nelle celle che avrebbero aumentato i rischi di contagio. Il reato contestato è devastazione e saccheggio; gli avvocati avevano chiesto, in fase di indagine preliminare, di derubricarlo in semplice danneggiamento. Il Tribunale ha però respinto l’eccezione, e l’ipotesi di reato è rimasta la stessa stabilita dal gip. Il processo riprenderà il 3 aprile con l’audizione degli ultimi testimoni. Si passerà poi all’esame degli imputati. La sentenza potrebbe arrivare il 18 dicembre.