Rivoluzione targata Basaglia. Il Microfestival ispirato dal “papà“ della psichiatria

Mostre e performance per tradurre in arte il malessere

Rivoluzione targata Basaglia. Il Microfestival ispirato dal “papà“ della psichiatria

L’Associazione Cavallo Blu organizza l’evento in programma dal 13 ottobre con l’aiuto della Spi Cgil Pavia e il patrocinio del Comune

Guardarsi negli occhi, chiuderli, ascoltare, sentire, vedere, assaporare e poi parlarsi, mostrarsi, accarezzare: l’arte delle cose umane. È questo il Microfestival di ottobre a Pavia. Una serie di appuntamenti e di mostre per la salute dell’esistenza, dove artisti, pubblico e visitatori riflettono quelle cose dell’essere che ci rendono umani, dove le sfumature dei sentimenti e della percezione sono il principale elemento. "È un’iniziativa doverosamente dedicata a Franco Basaglia a 100 anni dalla nascita - ha detto l’assessora alla cultura Cristina Barbieri - per celebrare nel modo migliore, attraverso arti diverse, quella che è stata la sua opera". Il nome dello psichiatra è legato alla legge omonima che non è stata completamente attuata anche se sono passati 46 anni.

"Oltre alla storia del trattamento psichico - ha aggiunto Barbieri - Basaglia voleva segnare la cultura della società". Oggi il disagio psichico è leggermente aumentato, è molto diffuso e fatica a emergere perché spesso non vengono riconosciuti i segnali. Il Microfestival delle cose umane realizzato dall’Associazione Cavallo Blu Aps Ets, è stato commissionato dagli organizzatori Spi Cgil Lombardia e Spi Cgil Pavia con il patrocinio del Comune, da venerdì al 13 ottobre è quindi un’occasione per riflettere attraverso una mostra fotografica di Miroslav Tichý, esposizione delle opere pittoriche di Adele Ceraudo, una collettiva di Andrea Gavazzi, Marco Avaro e Gioele Miceli, performance, conferenze e tavole rotonde. Gli artisti chiamati sono portatori, nella vita o nei temi delle loro opere, di un malessere da ricucire nel tessuto della comunità sociale. M.M.