REDAZIONE PAVIA

"Salviamo palazzo Olevano", scatta la petizione

Il "Comitato centro" di Pavia lancia petizione per salvare la palestra del liceo Cairoli da un progetto contestato. Soprintendenza e Provincia chiamate in causa. Appello anche al vicepresidente del Senato per intervenire.

Secondo i promotori il progetto «peggiorerà per sempre l’edificio»

Secondo i promotori il progetto «peggiorerà per sempre l’edificio»

"Sottoscrivo la lettera per la palestra del liceo Cairoli". È l’ultima iniziativa lanciata dal “Comitato centro“ che ha lanciato una petizione online per "salvare un bene storico-monumentale della nostra città da un progetto scellerato che lo modificherà in peggio per sempre". C’era tempo fino a ieri sera per sottoscrivere il documento indirizzato alla Soprintendenza alle belle arti, alla Provincia e al Comune. "La commissione paesaggistica comunale - ha scritto il comitato - ha espresso parere contrario per ben due volte su questo progetto segnalando nella prima seduta criticità circa “l’ingombro e la volumetria della nuova struttura in progetto“. In quell’occasione era stato chiesto di valutare una nuova soluzione progettuale, ma il progetto non è mutato e il diniego è stato confermato nella seconda seduta della commissione". È problematico l’intero contesto nel quale sorgerebbe la palestra, come ha segnalato la stessa Soprintendenza che, esprimendo parere favorevole aveva chiesto di "procedere all’esecuzione di sondaggi stratigrafici, al fine di valutare conservazione ed entità del deposito archeologico".

"Prima della manomissione dell’area - ha aggiunto il comitato -, sono state effettivamente svolte indagini e quali risultati hanno prodotto"? Inoltre, secondo gli estensori della petizione, il rilascio del nulla osta da parte del Consiglio comunale avvenuto l’anno scorso non considererebbe le distanze dagli edifici che circondano palazzo Olevano: "Ignora completamente tale aspetto, citandolo soltanto nelle “considerazioni“ in premessa". E poi il comitato si interroga anche sulle competenze della ditta appaltatrice che non avrebbe l’attestazione per intervenire su un bene storico vincolato: "Non risulta idonea ad eseguire lavori in immobili vincolati Si potrebbe dire che la costruzione della nuova palestra non è un bene monumentale e che pertanto tutte le imprese lo possono fare, ma stiamo intervenendo nella stretta pertinenza di un palazzo monumentale, in deroga a tutte le norme di rispetto del bene in questione". E Marco Anselmetti, di Progetto popolare ieri ha inviato al vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, una dettagliata segnalazione sull’opera che si vuole realizzare e l’appello a un suo intervento per la ricerca di una soluzione in qualità di parlamentare pavese. M.M.