STEFANO ZANETTE
Cronaca

San Martino, i testi confermano: lite prima dell’incidente

L’alterco avrebbe avuto per protagonisti proprio il quindicenne travolto in scooter e l’automobilista che si è costituito dopo la fuga

La giovanissima vittima Amin Benelhamra

San Martino (Pavia), 19 agosto 2020 - Difficile pensare che sia solo una coincidenza. Ma anche difficile provare un nesso tra i due fatti. Il litigio nel locale di Sommo, al termine della lunga serata di Ferragosto, sarebbe stato proprio tra Amin Benelhamra, quindicenne di nazionalità marocchina residente a San Martino Siccomario, poi morto lunedì per le conseguenze dell’incidente stradale di sabato notte, e F.S., 26enne di nazionalità albanese, regolarmente residente a Sannazzaro de’ Burgondi, operaio incensurato, che nella serata di domenica si è presentato ai carabinieri per ammettere la fuga dopo lo scontro tra lo scooter e la sua Mercedes.

La Polstrada di Pavia sta procedendo nelle indagini e ancora sta proseguendo la raccolta di testimonianze per ricostruire l’accaduto. "Gli accertamenti sono ancora in corso", è l’unica conferma che trapela dal massimo riserbo dovuto alla fase ancora preliminare dell’inchiesta. L’automobilista, inizialmente deferito per omissione di soccorso e fuga da incidente stradale con feriti, con la morte del 15enne è accusato del già grave reato di omicidio stradale. Ma quel che è accaduto prima dell’incidente potrebbe portare ad accuse ancor più pesanti: anche se pare difficile anche solo ipotizzare la volontarietà, potrebbe configurarsi l’ipotesi di omicidio preterintenzionale. Solo se potrà essere ipotizzato che lo schianto non sia stato solo accidentale, anche se non voleva provocare la tragica morte del ragazzo. Deve essere ancora ascoltata la testimonianza del 19enne di San Martino Siccomario che era alla guida dello scooter, già dimesso dall’ospedale con 15 giorni di prognosi.

Pare però, almeno da quel che è emerso nei suoi racconti ai soccorritori e ai familiari, che non si ricordasse affatto quel che era accaduto. Una perdita di memoria, forse temporanea, legata ai traumi subìti. Dagli elementi emersi nella ricostruzione della dinamica dell’incidente, è stato per il momento ipotizzato che sia lo scooter che la Mercedes stessero procedendo sulla Sp193 nella stessa direzione di marcia. Per i ragazzi di San Martino era la strada verso casa. L’automobilista, invece, dal locale di Sommo, se fosse andato verso Sannazzaro non si sarebbe trovato in quel tratto di strada e in quella direzione. Che potesse essere all’inseguimento dei due ragazzi sullo scooter è però al momento solo un’ipotesi legata alle testimonianze che hanno riferito della precedente lite tra gli stessi protagonisti dell’incidente. E gli accertamenti ancora in corso dovranno proprio verificare se è davvero stato solo un incidente.