SAN MARTINO
SICCOMARIO
di Stefano Zanette
Erano tutti e tre reduci dalla lunga serata di Ferragosto nello stesso locale di Sommo. E indagini sono in corso per verificare alcune testimonianze in base alle quali ci sarebbe stato un litigio, anche se al momento non risulta neppure ipotizzata la volontarietà del successivo incidente stradale. Ma il pirata della strada, fuggito e andato poi a presentarsi in caserma dai carabinieri entro le 24 ore dall’incidente, è accusato di omicidio stradale.
Erano le 4 di domenica quando lo scooter Yamaha guidato da N.P., 19enne di San Martino Siccomario, è stato scaraventato sull’asfalto della Sp193, tra Sommo e San Martino, dopo l’urto con un’auto che non si è fermata ma si è data alla fuga. Amin Benelhamra, 15enne di nazionalità marocchina residente sempre a San Martino Siccomario, viaggiava trasportato sullo stesso scooter e nell’incidente ha riportato le conseguenze più gravi. I soccorritori lo hanno trovato in arresto cardiaco, rianimato e intubato sul posto e trasportato con la massima urgenza in ambulanza al Policlinico San Matteo, ricoverato in Rianimazione. Nella mattinata di ieri, al termine delle necessarie ore di osservazione per l’accertamento della morte cerebrale, è stato constato il decesso. Il 19enne alla guida del ciclomotore ha invece riportato conseguenze molto meno gravi. Su posto per i rilievi è intervenuta la Polstrada di Pavia. Nella serata di domenica, F.S., 26enne residente a Sannazzaro de’ Burgondi, operaio incensurato, si è presentato alla locale Stazione dei carabinieri per ammettere la fuga dall’incidente, avuto con la sua Mercedes classe E coupé. Inizialmente deferito per omissione di soccorso, con la morte del 15enne l’accusa è diventata omicidio stradale. Gli accertamenti sono in corso per chiarire la dinamica del sinistro e quel che era successo fra i tre giovani prima che fossero coinvolti nell’incidente.