MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, prima campagna di scavi: tombe da vip di epoca longobarda

Scoperta eccezionale per la comunità scientifica nel Piccolo Chiostro del Santissimo Salvatore: portato alla luce uno spazio funerario destinato a personaggi illustri dell’Alto Medioevo

T15MRA_

Le sepolture altomedioevali trovate sotto alla basilica costituivano un luogo prestigioso e ben organizzato verosimilmente concepito per gente in vista

Pavia – Una scoperta eccezionale per Pavia, per l’Italia e l’intera comunità scientifica. È stata fatta durante la prima campagna di scavi archeologici appena conclusa nel Piccolo Chiostro San Mauro della basilica del Santissimo Salvatore. Nei due mesi di indagini sul campo sono state ritrovate numerose tombe in muratura: uno spazio funerario prestigioso e ben organizzato, destinato a personaggi in vista della Pavia tardo longobarda, di epoca cristiana.

A sorpresa è stata anche trovata una tomba, la più antica, intonacata e dipinta per un defunto che doveva appartenere alla corte. Le origini del Santissimo Salvatore infatti sono nobili: fu fondata intorno alla metà del VII secolo da un re longobardo, Ariperto I, e accolse le sepolture di vari sovrani. Poi il monastero, voluto da Adelaide moglie dell’imperatore Ottone I nel X secolo, con i suoi sviluppi moderni ne cancellò le tracce.

“Abbiamo trovato tante tombe altomedioevali realizzate in muratura – spiega Caterina Giostra che dirige la cattedra di Archeologia dell’Università Cattolica – Uno spazio funerario prestigioso e ben organizzato, verosimilmente destinato a personaggi in vista”. La collaborazione con la cattedra di Antropologia dell’Università Statale di Milano della professoressa Cristina Cattaneo consentirà di studiare un importante campione del popolamento dell’epoca per indagarne lo stile di vita, le attività, l’alimentazione; le analisi archeo-genetiche permetteranno di ricostruire le ascendenze biologiche, il grado di integrazione delle diverse componenti e le parentele. Sarà possibile raccontare tante storie individuali, familiari e di comunità, per tratteggiare un quadro della società preminente della Pavia longobarda, ancora poco nota.

Accanto alle tombe più ricercate, sono state trovate altre modeste sepolture che dovevano essere dei monaci del tardo Medioevo. Un cunicolo sotterraneo conduceva al pozzo al centro del chiostro e frammenti ceramici raccontano lo stile di vita del cenobio. Tasselli che integrano anche le nostre conoscenze sul monastero di fondazione imperiale. Il progetto di scavi e ricerche commissionato dalla parrocchia alla cattedra di Archeologia medioevale finora è costato decine di migliaia di euro arrivati dalla Fondazione PLuSdi Basilea, col patrocinio del Centro di Ricerche REGIT – “RegnumItalicum“ di Pavia. L’anno prossimo gli scavi proseguiranno nell’altra metà del chiostro. Poi il parroco, don Franco Tassone, vorrebbe che le scoperte fossero visibili e accessibili a tutti.