
A sinistra e nella foto più in alto Eduard Cristea in due momenti del percorso coperto nella giornata di ieri Qui sopra quando, bambino, era in cura al San Matteo
Pavia, 27 aprile 2025 – Undici anni fa era ricoverato al 4° piano della pediatria del San Matteo per affrontare una leucemia. Ora che ha sconfitto la malattia Eduard Cristea, 16 anni, pensa ai bambini che sono ancora malati. Ieri ha camminato per 27 chilometri da Goldthorpe a Wakefield, nel Regno Unito, percorsi in oltre 8 ore per raccogliere fondi da devolvere all’associazione “Amici del sorriso“ e si è fatto stampare una maglietta personalizzata da indossare durante la camminata.
“Eduard - hanno commentato dall’organizzazione di volontariato - è l’esempio di come si possa trasformare la malattia in forza di volontà per aiutare gli altri”.

Seicento euro l’obiettivo della raccolta fondi lanciata attraverso la piattaforma gofundme e 552 la somma ottenuta attraverso 32 donazioni, molte delle quali arrivate mentre il ragazzo stava camminando e aggiornava i suoi sostenitori attraverso videomessaggi sui social. “Ogni passo che ho compiuto - ha detto Eduard - l’ho fatto per sostenere almeno un bambino. Da quando ho memoria, ho portato il peso di una battaglia che la maggior parte delle persone non può nemmeno immaginare. Ero un bambino quando mi sono ammalato e non avrei mai potuto vincere da solo quella battaglia. Grazie alle cure incrollabili, alla dedizione e alla competenza dei medici e degli infermieri dell’ospedale San Matteo di Pavia, sono vivo e libero dalla leucemia”.
I bambini del 4° piano, quelli dell’oncoematologia sono gli stessi che spesso Pietro Castellese del Cral ha accompagnato a Città del Vaticano per avere un’udienza privata con Papa Francesco. Un pontefice che ha anche videochiamato i piccoli rimasti al policlinico perché non si potevano spostare e, proprio nel giorno delle esequie del Santo Padre, Eduard ha deciso di compiere un’impresa molto più dura di quella effettuata qualche mese fa quando ha camminato per 13 chilometri per raccogliere 250 sterline per Blood Cancer UK. Oggi Eduard vive in Gran Bretagna, ma non dimentica chi lo ha salvato dopo quella diagnosi di leucemia mieloblastica acuta quando aveva 3 anni. “Devo la mia vita a tutto il team del 4° piano - ha sottolineato il ragazzo - che ha fatto più che curarmi: mi ha dato speranza quando sembrava perduta. Il loro sostegno è il motivo per cui ho deciso di mettermi in gioco, pronto a restituire qualcosa a chi sta ancora combattente. Voglio aiutare i bambini come lo ero io e sono riuscito a farlo con il sostegno da parte di tutta la mia famiglia, amici, insegnanti e tutti gli altri”.