MANUELA MARZIANI
Cronaca

Università di Pavia, i semi rari nel bunker dell’eternità

Cipolla, grani e mais di qualità: l’ateneo li mette al sicuro nel deposito internazionale allestito tra i ghiacci della Norvegia

Graziano Rossi davanti alla a Global Seed Vault in Norvegia (Torres)

Pavia, 27 febbraio 2018 - Mais, ma anche la cipolla di Breme e il grano tutti pavesi da ieri sono “al sicuro”. Si trovano infatti sotto i ghiacci perenni della Norvegia, dove sono raccolte scorte di semi di interesse agronomico provenienti da tutto il mondo, al riparo da guerre e calamità, e che potranno rivelarsi utili in caso di rischio per la sicurezza alimentare del pianeta. Una delegazione dell’ateneo pavese guidata dal professor Graziano Rossi, responsabile della Banca del germoplasma vegetale che si trova all’interno del dipartimento di Scienze della Terra e dell’ambiente, è stata invitata a depositare simbolicamente i semi nostrani in un cilindro, in occasione delle celebrazioni per i 10 anni della Banca semi più famosa del mondo, la Global Seed Vault.

Insieme ai rappresentanti di oltre venti Paesi provenienti da tutti i continenti, Graziano Rossi ha portato in dono alla struttura due antiche varietà pavesi di mais ottofile, la cipolla rossa precoce tipica della Lomellina e un parente selvatico ancestrale del grano, l’Aegilops genicolata, che cresce spontaneo sulle colline dell’Oltrepò. A ricevere i doni arrivati da tutto il mondo ieri c’era un rappresentante del governo norvegese, che finanzia la Banca costruita a Longyearbyen sulle isole Svalbard, non molto lontano dal Circolo polare. Lì, dove fece tappa anche Umberto Nobile con il suo dirigibile Norge quando nel 1926 voleva conquistare dal cielo il primato di raggiungere per primo il Polo Nord, oggi sorge una sorta di Arca di Noè mondiale, costruita in zona smilitarizzata (con trattato internazionale dagli anni ‘20), sotto ai ghiacci perenni (permafrost) per consentire ai semi raccolti di rimanere a lungo vitali, e di mantenere dunque integre le loro possibilità di sviluppare una pianta sana e feconda.

Proprio nel momento in cui in Italia si battono i denti per il grande freddo, nel deposito la temperatura è a -18° e non va mai sopra i -4°. Una caratteristica, questa, che consente la conservazione di tutti i suoi preziosi “ospiti”. Qui, infatti, sono raccolte scorte di semi di interesse agronomico (riso, mais, fagioli) provenienti da tutto il mondo, al sicuro da guerre nucleari e utili nel caso in cui la sicurezza alimentare del pianeta dovesse essere in pericolo. Semi di varietà che, in questo modo, non rischiano di essere disperse, o estinte. L’Università di Pavia è stata invitata perché a tutt’oggi è l’unica istituzione italiana che collabora con questa grande iniziativa. L’ateneo infatti invia regolarmente semi alla Global Seed Vault fin dal 2011.

Oltre alle tre specialità pavesi che sono state messe nel cilindro, in seguito dalle collezioni ospitate nella Banca del germoplasma vegetale dell’Università di Pavia, verranno direttamente inviati e duplicati mais, zucca, fagiolo, fagiolino, anguria, melone, cipolla, grano saraceno, segale, melo, cavolo, orzo e alcuni loro parenti selvatici. Ma solo se italiani. Un modo per contribuire alla conservazione della biodiversità, caratteristica fondamentale per mantenere l’equilibrio sul pianeta e assicurare a chi abita la Terra la possibilità di non perdere questo patrimonio.