STEFANO ZANETTE
Cronaca

Pavia: maxi sequestro all’ex assessore

Beni per 1,2 milioni di euro riconducibili a Contrini e al suo complice. Intascava i soldi degli anziani a lui affidati

La Guardia di finanza

Pavia, 24 dicembre 2020 - La guardia di finanza ha denominato l’operazione “Casa mia“, "per la sfacciataggine con la quale gli indagati – spiegano le stesse Fiamme gialle pavesi – hanno considerato propri gli immobili sottratti agli assistiti". È l’ultimo sviluppo della vicenda venuta alla luce nell’autunno del 2018, quando era emerso il primo caso, seguito poi da altri, che vedono accusato Sergio Contrini, ex assessore ai Servizi sociali del Comune di Pavia (dal 1990 al 1993 e poi dal 1996 al 2004) ed ex presidente dell’Azienda servizi alla Persona (dal 2004 al 2014), insieme all’amico D.M.D., 41enne di nazionalità brasiliana, considerato suo complice.

Nell’arco di un periodo di quattordici anni, ottenendo incarichi di amministratore di sostegno e curatore di almeno settanta anziani non autosufficienti, Contrini è ritenuto responsabile delle ipotesi di reato di peculato e omissione e rifiuto di atti d’ufficio. Per la prima vicenda venuta alla luce, ai danni di un’anziana alla quale erano “spariti“ circa ventimila euro, lo scorso 13 febbraio c’è già stata la prima condanna (in primo grado) a 4 anni e 8 mesi. Ma per i molti altri casi venuti alla luce successivamente, gli iter procedurali sono ancora in corso.

Nel frattempo, ieri la Guardia di finanza ha comunicato di aver proceduto, su delega della Procura, alle indagini che hanno portato all’esecuzione del sequestro "per equivalente" di beni mobili e immobili e dei rapporti bancari riconducibili ai due indagati, per un valore di oltre un milione e duecentomila euro. A tanto ammonterebbe infatti, in base agli accertamenti del Nucleo Pef (Polizia economica e finanziaria) delle Fiamme gialle pavesi, il valore di quanto sottratto nel corso degli anni con "movimenti (bancari) privi di giustificazione".

"Negli anni sono risultati fittissimi – spiega ancora la Guardia di finanza di Pavia – i rapporti patrimoniali intercorrenti tra i due citati soggetti, finalizzati a drenare i capitali sottratti agli ignari assistiti sfruttando la condizione di incapacità o solitudine dei soggetti amministrati, sottraendo loro ingenti disponibilità di denaro. Ciò è avvenuto in gran parte mediante l’effettuazione di bonifici ingiustificati, l’emissione di assegni circolari e da una innumerevole quantità di prelievi di contanti, effettuati con l’evidente scopo di non destare sospetti o far scattare segnalazioni da parte degli istituti di credito per eventuali movimenti anomali". Dagli accertamenti sono emerse le operazioni di acquisto e vendita di due immobili di proprietà di soggetti in stato di interdizione legale, neppure rendicontate ai Giudici tutelari.