VIGEVANO (Pavia)
Continua il braccio di ferro tra le organizzazioni sindacali del personale della Polizia locale e il comandante Giuseppe Calcaterra, che ha spinto le rappresentanze a dichiarare prima lo stato di agitazione e poi lo sciopero. Motivo del contendere sono i servizi appiedati disposti dal comandante e considerati non sicuri. Un tentativo di conciliazione è avvenuto a metà luglio in Prefettura a Pavia, ma non ha sortito gli effetti sperati. Anzi ha rimarcato ancora di più la distanza tra le parti.
"L’assessore Nicola Scardillo – dicono Sulpl e Uil – travalicando il proprio ruolo istituzionale di mero indirizzo politico e controllo, ha evidenziato che il servizio appiedato si svolge in sicurezza nell’ambito di una città sicura e che l’operatore non ha l’obbligo di intervenire in presenza di situazioni che, anche astrattamente, possano essere rischiose ma deve chiedere il supporto di altri agenti, aspetti che dovrebbero essere di competenza del comandante. Dal canto proprio Calcaterra – continuano i sindacati – ha sostenuto che la rimodulazione è legata a un riscontrato calo della qualità e della quantità del servizio da parte degli agenti e che il numero di 5mila sanzioni, indicato dal rappresentante sindacale, è inferiore a quello dello stesso periodo degli anni precedenti".
Alle considerazioni del comandante replicano i sindacati: "Le differenti spiegazioni offerte da assessore e comandante non escludono che lo specifico servizio sia stato predisposto per “fini produttivi“ e, visto che viene svolto solo da alcuni agenti, per fini punitivi. In più il comandante ha ignorato la richiesta di sospendere il servizio e avviare un monitoraggio. Ci riserviamo di intraprendere ogni iniziativa finalizzata alla tutela dei lavoratori".
U.Z.