
Prezzi delle uve in Oltrepo Pavese, inchiodati (al basso) o quasi. La vendemmia (uve bianche) è in pieno svolgimento, ma il mercato registra solo qualche timido cenno di ripresa. Insufficiente per i coltivatori e soprattutto per coloro i quali vendono la materia prima o conferiscono il prodotto alle cantine sociali.
"Le quotazioni attuali non coprono i costi di produzione" è il leit motiv ricorrente. E non è solo un dettaglio – si dice da più parti – che si registrino differenze fra quelli che sono i prezzi medi indicativi rilevati (a fine luglio e definiti di pre-vendemmia) dalla Camera di Commercio di Pavia e quelli effettivamente praticati in questi giorni. Le note positive riguardano solo alcune varietà. Sempre stando alle rilevazioni della CCIAA, ad esempio, il Moscato oscilla, al quintale, fra i 55 e 65 euro, dieci euro in più rispetto a novembre 2020. Il Pinot grigio fra i 50 e 60 euro sempre al quintale, con un aumento di 5 euro rispetto a novembre 2020 e lieve risalita (+5 euro) anche per il Riesling Doc che oggi come oggi dovrebbe oscillare fra un minimo di 40 ed un massimo di 45 euro al quintale. E qui cominciano le discordanze perché c’è chi segnala anche valori sensibilmente più bassi fra 28 e 32 euro sempre al quintale. Per trovare una quotazione che i viticoltori dell’Oltrepo ritengono congrua (80-90 euro al quintale) bisogna andare sull’uva Pinot Nero raccolta a cassetta. Per le uve rosse (si comincerà a vendemmiare da metà settembre in poi) risale il Sangue di Giuda (+5 euro) quotato fra i 60 e 65 euro al quintale sempre dalle rilevazioni CCIAA Pavia.
La vera sfida, però, si gioca su altre varietà che, da sempre, sono nettamente preponderanti come quantitativi ovvero il Barbera che non va oltre i 50 euro al quintale e soprattutto Bonarda (55 euro minimo, 65 euro massimo) che si colloca sugli stessi livelli del Pinot nero vinificato in rosso. Insomma anche la vendemmia 2021, in Oltrepo, pare destinata, a meno di inversioni di tendenza ritenute poco probabili o immediate, a riproporre, più o meno, la stessa situazione degli ultimi 2-3 anni: qualità più che buona, un lieve calo quantitativo, ma prezzi delle uve, purtroppo, ancora non adeguati.