Bari, Napoli e Pavia sono le tre città italiane in cui è maggiormente aumentata la domanda di stanze in affitto. Più 180% nel capoluogo pavese come ripora il rapporto di Immobiliare.it Insights sulle sistemazioni per gli studenti. In Italia il prezzo medio di una stanza singola è di 461 euro e 266 per una doppia con un aumento del 7%. A Pavia, invece, mediamente per una singola si spendono 330 euro (il 2% in più dello scorso anno) e 221 per una doppia (il 14% in più). "Ancora una volta denunciamo un’emergenza abitativa – ha commentato Alessandro Miceli, segretario dell’Udu, l’unione degli studenti universitari –, che mette in ginocchio gli studenti fuorisede, mentre il governo ci ignora e continua a sprecare finanziamenti per alloggi privati. Nel nostro report sugli affitti il 30% degli studenti fuori sede fatica ad arrivare alla fine del mese a causa delle spese legate all’alloggio". A preoccupare il sindacato degli universitari è soprattutto il 14% di aumento per una stanza doppia, perché si riduce la forbice con la singola, mentre rimangono i disagi per la vita degli studenti costretti a coabitare. "Servono risposte strutturali – ha aggiunto Miceli –, progetti per nuove residenze pubbliche e la questione abitativa venga davvero attenzionata. Per questo chiederemo al Comune di riattivare l’osservatorio per gli affitti istituito in collaborazione con il Sunia per monitorare la crisi abitativa della città". Con il numero di studenti universitari iscritti a Pavia in continua crescita e che dovrebbe arrivare a 26mila servono nuovi alloggi, se non si vuole far lievitare le richieste economiche. Anche perché ormai si scelgono anche i piccoli centri dell’hinterland come Vigevano e Voghera pur di trovare una sistemazione dalla quale raggiungere Pavia, come anche Milano dove i prezzi delle stanze sono proibitivi con una media di 637 euro al mese per una stanza singola e 353 per un posto in una camera doppia.
Più cara anche Brescia (399 per una singola e 352 per una doppia) come Bergamo (448 per una singola e 244 per la doppia). "Tanti studenti, non potendo più pensare di sostenere la spesa richiesta nelle città più costose – ha sottolineato Antonio Intini chief business development officer di Immobiliare.it –, optano per atenei comunque di alta qualità ma più vicini alle loro città d’origine o alternativi alle scelte finora più tradizionali, come possono essere Bologna, Milano e Roma".
Manuela Marziani