
Da sinistra Andrea Sempio Alberto Stasi nell’intervista televisiva e Chiara Poggi uccisa a 26 anni Sopra, i genitori nell’estate 2007
Garlasco (Pavia) – Sembra quasi un duello, ma non lo è. Il nuovo indagato a difendersi “sul Dna sono tranquillo”. Il già condannato a sperare “che si possa arrivare alla verità”. In mezzo la famiglia della vittima. Chiara Poggi domani avrebbe compiuto 44 anni e ogni anno dal 2008 non è più un compleanno ma una triste ricorrenza. E questo 31 marzo è ancora una volta diverso dai 17 precedenti. Per l’omicidio del 13 agosto 2017 a Garlasco c’è un nuovo indagato, Andrea Sempio, oggi 37enne e all’epoca 19enne, amico di Marco, il fratello minore di Chiara.
Era già stato indagato, ma la sua posizione era stata archiviata nel 2017 e ancora nel 2020. Fino alle ultime consulenze sul Dna che hanno dato l’impulso alla riapertura dell’indagine. Ancora in attesa della decisione del Gip sulla richiesta della Procura di Pavia per svolgere accertamenti genetici con la modalità dell’incidente probatorio, venerdì sera l’indagato era in televisione, nello studio della trasmissione “Quarto Grado” in onda su Rete4, affiancato da Angela Taccia, che lo difende con il collega Massimo Lovati.

Ha ribadito di non avere nulla da temere e di subire più l’aspetto mediatico di quello legale. Questa sera su Italia1, a “Le Iene presentano: Inside” sul “Delitto di Garlasco: caso riaperto”, andrà in onda l’intervista ad Alberto Stasi, che per l’omicidio di Chiara Poggi è stato condannato in via definitiva (dopo due assoluzioni nei primi gradi di giudizio) a 16 anni di carcere che sta ormai quasi finendo di scontare. Come già tre anni prima per la precedente intervista, i genitori di Chiara hanno fatto sapere di non gradire affatto che il condannato possa andare in televisione a continuare a proclamare la sua innocenza.

Senza voler replicare pubblicamente alla famiglia della vittima, la difesa di Stasi affidata agli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis si è limitata a precisare che per l’intervista non è stata violata alcuna prescrizione e che è comunque diritto del condannato anche in via definitiva proclamarsi innocente, senza che questo possa essere posto a fondamento delle negazione di qualunque beneficio penitenziario. Gli avvocati di Stasi non vogliono entrare nel merito del trattamento penitenziario, a tutela della persona, ma si sa che sta beneficiando del lavoro esterno e che l’udienza per la semilibertà è già fissata fra pochi giorni, tanto che lo stesso Stasi nell’intervista si lascia sfuggire: “Tra pochi mesi potrei chiedere l’affidamento in prova e tornare finalmente a casa”. E parla di futuro: “Ho progetti molto semplici, proprio da Mulino Bianco! Io vorrei una famiglia classica, quello che cerco è la tranquillità, ed è quello che poi alla fine ho sempre desiderato”. Nei confronti di Sempio si dice garantista. E i suoi legali restano in attesa della conclusione delle indagini per un’eventuale richiesta di revisione, anche a fine pena.