
I cellulari e lo stupefacente sono stati scoperti in una perquisizione straordinaria della polizia penitenziaria
In una “perquisizione straordinaria“, nelle celle del carcere pavese di Torre del Gallo, sono stati trovati e sequestrati sei telefoni cellulari e circa due etti di droga. Il blitz, effettuato dalla polizia penitenziaria, è stato reso noto ieri con comunicato stampa diramato dal Sappe. "Alcuni giorni fa – spiega Alfonso Greco, segretario della Lombardia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria – è stata effettuata una perquisizione straordinaria durante la quale sono stati rinvenuti sei telefoni cellulari e 200 grammi di sostanze stupefacenti di tipo hashish. Plauso del Sappe a tutto il personale di polizia penitenziaria della casa circondariale di Pavia, che nonostante le numerose difficoltà riesce con professionaliutà e spirito di sacrificio a garantire la sicurezza dell’istituto evitando l’introduzione di droga e cellulari". Solo venerdì la Procura di Pavia aveva invece reso nota l’attività d’indagine svolta dalla Guardia di finanza e dalla stessa polizia penitenziaria di Vigevano, che ha portato a quattro arresti e alla richiesta di rinvio a giudizio per complessivi nove indagati, tra cui anche un agente infedele della polizia peniteziaria in servizio. Le indagini a Vigevano hanno portato alla luce diverse modalità utilizzate per l’introduzione nel carcere alla frazione Piccolini di oggetti non consentiti, telefonini e pure droga, sia attraverso familiari e l’agente, sia con il lancio di pacchetti dalla recinzione esterna della casa di reculsione.
Per l’hashish e i cellulari trovati invece a Torre del Gallo, le indagini devono ancora far luce sull’accaduto, nel consueto massimo riserbo degli inquirenti. Ma il recente ritrovamento nella casa circondariale di Pavia solleva nuovamente un problema diffuso da tempo. "L’ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo" denuncia Donato Capece, segretario generale del Sappe, che chiede nuovi provvedimenti per inibire l’uso di strumentazioni tecnologiche nelle sezioni detentive. "La cosa grave – aggiunge il leader nazionale del sindacato di polizia penitenziaria – è che denunciamo queste cose da 10 anni e nessuno ha ancora fatto qualcosa. Vanno adottate soluzioni drastiche come la schermatura delle sezioni detentive, delle celle e degli spazi nei quali sono presenti detenuti".