Pavia, 28 giugno 2018 - Un paradiso fatto di verde, cure e attenzioni. Un’associazione di volontariato si prende cura di cavalli ed equidi strappati a proprietari violenti o a gang criminali che li usavano per le corse clandestine. Negli spazi della tenuta “Il Cigno” di Villanterio, nel Pavese, si occupano di tutto: «L’associazione si fa carico di tutte le spese di mantenimento, cure veterinarie, trasporti e spese legali. Il tutto senza ricevere alcun contributo e vivendo solo ed esclusivamente di donazioni». E con l’obiettivo della raccolta di fondi, è stata organizzata per lunedì alle 19 la "Charity Night Progetto Islander". Ospiti della serata Edoardo Stoppa e Juliana Moreira, ma saranno tanti i vip che con la loro presenza a Villanterio vorranno contribuire concretamente alle spese sostenute dall’associazione fondata da Nicole Berlusconi per il recupero dei cavalli maltrattati. Un altro modo per aiutarli è l’adozione a distanza. «Così ogni animale avrà un futuro – spiega la presidente dell’associazione – si contribuisce alle spese per il mantenimento. Si può venire a trovarlo ogni volta che si vuole ed è inoltre nostra premura tenere sempre aggiornati riguardo ad ogni progresso dell’animale. I nostri cavalli sono tutti adottabili a distanza».
Vittime del crimine, che li ha sfruttati. Usciti dall’incubo di maltrattamenti. Non si tratta di persone, ma di animali. Di cavalli, pony, asini, muli e bardotti. Strappati da corse clandestine, ma anche da proprietari che li trascuravano, da una vita di stenti e di percosse. Nel verde di Pavia è nata una casa per loro, per accoglierli, curarli e nutrirli. E per dar loro una nuova vita.
«Tanti casi di maltrattamenti sono legati allo sfruttamento economico degli animali, anche da parte della malavita. Ma ci sono anche tanti altri casi in cui invece le violenze sembrano solo motivate dall’ignoranza». Nicole Berlusconi, presidente di Progetto Islander, associazione per il recupero di cavalli maltrattati fondata nel 2012, di storie da raccontare ne avrebbe tante. Tutte legate ai quasi 300 animali (equidi in generale, non solo cavalli) salvati dall’associazione che dal 2016 ha preso casa nella tenuta “Il Cigno” di Villanterio, quando l’ex allevamento di cavalli, trasformato in agriturismo e relais dai fratelli Stefano e Pietro Tosi, entrò in contatto con il Progetto Islander, diventandone il centro di riabilitazione.
Il primo ad essere ospitato, ormai due anni fa, era stato Pippo, asino che da allora non se ne è più andato: terminato il percorso di recupero, è stato adottato dalla famiglia Tosi ed ora è più di una mascotte, un simbolo, sembra quasi il vero padrone di casa: tanti gli ospiti dell’agriturismo che, quando tornano dopo un precedente soggiorno, vanno subito alla staccionata dove Pippo li accoglie sempre in cerca di coccole. «Lo avevano trovato in condizioni davvero critiche – ricorda Stefano Tosi –. Aveva vissuto per anni in un box buio e legato a una catena. Quando è arrivato lo abbiamo messo nel paddock grande, con tanta erba verde. All’inizio non sapeva neppure cosa fare, poi ha iniziato a galoppare e ragliare. Ci ha subito conquistato il cuore».
Spesso il lavoro del Progetto Islander viene tenuto volontariamente lontano da occhi indiscreti: se vengono, ad esempio, affidati in custodia giudiziaria dei cavalli usati in corse clandestine gestite dalla criminalità organizzata, è meglio che i malviventi ai quali sono stati sequestrati gli animali non sappiano esattamente dove sono stati portati. «La scorsa estate – racconta Nicole Berlusconi – abbiamo ottenuto la custodia giudiziaria di cavalli sequestrati a Messina e a Catania. Alcuni li teniamo in strutture in Sicilia, ospitati a nostre spese. Mamy e Dieghino – prosegue Nicole Berlusconi mentre accompagna nel paddock la mamma pony col suo puledro – arrivano dal sequestro di Lunghezza, in provincia di Roma, dov’erano 60 gli equidi tenuti in condizioni davvero pessime, in un terreno occupato abusivamente. Ora stanno bene, hanno recuperato quasi completamente e fra poco saranno pronti per l’adozione». Adozioni ovviamente che devono seguire precise norme per il benessere degli animali e che vengono tenute sotto controllo dalla stessa associazione, che si riprende gli animali in caso di problemi o difficoltà da parte di chi li aveva adottati.