MANUELA MARZIANI
Cronaca

Il Tour de France in Oltrepò, via Emilia in giallo dall’alba sino a sera: "Giornata storica"

Le strade che furono di Fausto Coppi strapiene di tifosi per l’evento: "Questa una terra di campioni". A vincere l’allegria e lo sport. A Torino altro record per la tappa: la volata è dell’eritreo Girmay

Il Tour sulle strade del Pavese

Il Tour sulle strade del Pavese

Pavia – Un’occasione storica merita una particolare preparazione e anche un po’ di fantasia. Per celebrare, infatti, il passaggio del Tour de France che per la prima volta in 120 anni usciva dai confini francesi e attraversava l’Oltrepò Pavese, molti hanno tirato fuori dall’armadio le magliette gialle e altri persino le parruche. Con quelle calate sulla testa, due tifosi hanno accolto i corridori stringendo in mano un cartellone rigorosamente giallo con scritto “Giro e tour mon amour!!!“. Una dichiarazione in piena regola che chissà se i ciclisti avranno potuto leggere in quel passaggio che è durato un battito di ciglia, molto meno di tutta l’organizzazione. Anche l’arrivo ha regalato emozioni: ad aggiudicarsi la tappa, la più lunga dell’edizione 111 e e l’ultima delle tre previste interamente in territorio italiano, Biniam Girmay, 24enne eritreo della Intermarché, giunto primo al termine dei 230,8 chilometri da Piacenza a Torino. Girmay, in carriera vanta anche le vittorie alla Gand-Wevelgem e una tappa al Giro.

In Oltrepò è stata festa per tutto il giorno: chiusa dalle prime ore del mattino la via Emilia, prima dei ciclisti è passata la carovana, chiassosa e colorata. Ad attenderla c’erano tanti bambini, degli adulti consapevoli di assistere a un pezzo di storia e alcuni anziani che avevano tirato fuori dal garage la loro bicicletta e la tenuta da ciclista. Immancabili anche i palloncini, ovviamente gialli, fatti volare a Voghera in ricordo di Richard Camellini, il bambino di 11 anni travolto e ucciso a Voghera, proprio mentre era in sella alla sua bici, dall’autista di un camion nell’ottobre del 2021. Accolto con un tripudio anche il passaggio del furgone per l’assistenza meccanica e della maxi spazzatrice per pulire le strade nel caso in cui accadesse qualcosa.

Ma alla fine nulla è successo su quelle strade che raccontano ciclismo e di campioni per i quali i più giovani hanno bisogno di fare un po’ di ripasso. Se, infatti, è arcinoto il grandissimo Fausto Coppi morto appena oltre confine, a Tortona, è oltrepadano anche Luigi Natale Lucotti che è stato un ciclista professionista dal 1913 al 1926. Nato a Voghera nel 1893 dove è deceduto nel 1980, ha corso la Grande Boucle, vincendo nel 1919 le tappe di Strasburgo e di Metz e classificandosi al settimo posto finale e nel 1921, con la vittoria nella tappa di Tolone e il quarto posto finale. È ricordato come “la maglia nera“, invece Luigi Malabrocca nato a Tortona nel 1920 e morto a Garlasco nel 2006. Soprannominato “il cinese“, per due anni consecutivi è arrivato ultimo al Giro d’Italia.