STEFANO ZANETTE
Cronaca

Tragico incidente sull’A7: l’automobilista era in cura e assumeva farmaci

Tra le ipotesi un malore o un’improvvisa crisi dell’uomo che ha causato l’incidente, le risposte dall’autopsia

Silvano Pietra (Pavia), 29 giugno 2022 - Un malore o un’improvvisa crisi mentre era al volante, che lo avrebbe fatto precipitare in uno stato confusionale. Per questo Giuseppe Maria Garavaglia, 46enne milanese alla guida della sua Volvo bianca, avrebbe compiuto l’inspiegabile inversione a "U" in piena autostrada. Un’ipotesi, con tutti i condizionali ancora d’obbligo, ma che starebbe prendendo corpo con gli accertamenti in corso da parte della Polstrada Milano-Ovest di Assago sulla tragedia di domenica sulla A7 a Silvano Pietra.

Gli inquirenti starebbero approfondendo alcuni aspetti relativi allo stato di salute del 46enne, residente a Milano ma domiciliato a Novate Milanese. Pare infatti che fosse in cura da medici e stesse assumendo farmaci, per patologie che potrebbero essere compatibili con una simile ipotesi, che dovrà comunque essere verificata anche dall’esame autoptico, con tempi necessariamente non immediati. Sembra invece poco credibile, almeno per quello che avrebbe riferito chi conosceva il 46enne, uno scellerato gesto volontario, che resta comunque una delle ipotesi al vaglio, per dare una spiegazione all’insensata inversione di marcia. Una tragedia costata la vita sia al presunto responsabile che a Matilda Hidri, 35enne di origine albanese, residente a Genova, alla guida della Bmw centrata frontalmente. E con altri tre feriti a bordo della Golf, colpita nella successiva carambola fra le auto in transito sull’autostrada.

Ancora in corso anche gli accertamenti per confermare l’accesso in A7 della Volvo, pare alla barriera di Assago in direzione Genova. Mentre non avrebbe trovato riscontri nelle immagini registrate dalle telecamere al casello di Casei Gerola l’iniziale ipotesi dell’imbocco dell’autostrada direttamente in contromano, smentita peraltro dalla testimonianza diretta nella telefonata dell’automobilista che avrebbe assistito all’inversione di marcia. Il 46enne stava infatti andando al mare a Sanremo. E a pochi chilometri di distanza lo seguiva, su un’altra auto, anche il padre, diretto pure lui a Sanremo, ma rimasto bloccato in autostrada per la coda che si era formata per l’incidente, uscito quindi al casello di Gropello Cairoli. Una circostanza che non avrebbe però alcuna attinenza né con l’inversione di marcia al chilometro 51 né con l’incidente al chilometro 49+400. Solo successivamente al padre è stata data la tragica notizia che nello schianto era coinvolto il figlio.