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Trapianto di cuore, polizia e cardiochirurgo si incontrano 36 anni dopo
Pavia - Il cuore che batteva forte mentre il piede spingeva sul pedale dell’acceleratore. L’Alfetta che correva a 220 chilometri orari facendo sentire il rombo del motore da Bereguardo e le lancette dell’orologio che avanzavano. Bisognava fare presto perché si stava trasportando un cuore da impiantare, uno dei primi interventi di questo tipo in Italia. Quei minuti concitati sono stati ricordati ieri mattina al Broletto dove nelle sale che ospitano la mostra “Grandangolo“ sono esposte le fotografie scattate 36 anni fa da Paolo Torres. Era la notte del 17 novembre, quando si è saputo che era disponibile un cuore donato da Andrea Orlandi, un ragazzino di 14 anni di Magenta (Milano) morto in un incidente.
"Quando è arrivata l’informativa - hanno ricordato Filippo Briatico e Michele Trombetta, i due agenti oggi in pensione che appartenevano alla polizia stradale - siamo scappati. Il medico con noi ci ripeteva di correre, ma temevano che l’auto non ce la facesse, andavamo troppo forte". Passaggi a livello bloccati, pattuglie agli stop per evitare rallentamenti e in 22 minuti, meno dei 25 previsti, il cuore era al San Matteo.
«Quella notte per me è stata importantissima" ha detto ancora commosso il cardiochirurgo Mario Viganò che effettuò l’intervento su Gian Mario Taricco, all’epoca 20enne studente di Dogliani (Cuneo). Oggi Taricco è il cardiotrapiantato più longevo al mondo: lavora in banca, è sposato e padre di due figli che frequentano l’università, ha condotto una vita normale pur dovendo sottoporsi a controlli periodici. Da quel 17 novembre 1985 Viganò ha effettuato più di mille trapianti con la sua équipe. "Fotografie come queste - ha sottolineato il presidente del San Matteo, Alessandro Venturi davanti agli studenti del corso di fotografia e new media della Fondazione Le Vele, e delle classi del liceo delle scienze umane e musicali Cairoli di Pavia - rendono onore al Policlinico".
Da allora molte cose sono cambiate, ma la polizia continua ad occuparsi del trasporto di organi con una Lamborghini “Huracan“ 5200 cc. Oggi si sa che l’organo deve arrivare a destinazione in 4 ore, non in mezz’ora. E ci arriva in un frigo bar riposto nel bagagliaio di una Lamborghini.