MANUELA MARZIANI
Cronaca

Una statua per Lapalisse. E gemellaggio in arrivo

Pavia, in primavera la firma con il Comune francese

Legate dal destino. Lapalisse, comune francese sopra a Lione, e Pavia saranno presto vicine anche da un patto d’amicizia. Il piccolo centro di poco più di 3mila abitanti ha dato i natali a Jacques II de Chabannes de La Palice, a volte modernizzato in Lapalisse, un militare francese, che ha perso la vita il 24 febbraio 1525, il giorno della battaglia. Al maresciallo di Francia si deve l’aggettivo "lapalissiano", ma il ricordo del signore di La Palice, diventata poi Lapalisse, per i suoi discendenti è molto più importante. "Sarebbe bello poter organizzare scambi tra Lapalisse e Pavia - ha detto Elliot La Fonta, discendente di monsieur de La Palice - e stringere un gemellaggio. C’è molto di Pavia nel nostro castello". E anche il capoluogo pavese ha voglia di ricordare forse il militare più noto dello storico scontro. "In primavera i discendenti torneranno a Pavia e stringeremo il patto di amicizia", ha annunciato il sindaco Michele Lissia. Ma non è tutto. C’è chi propone anche un monumento al maresciallo, passato alla storia per una frase che, però, molto probabilmente fu tradotta male: "Morto è il Signor di la Palisse, è morto davanti a Pavia. Un quarto d’ora prima di morire era in vita tuttavia".

"Un personaggio storico, così strettamente legato alla storia e alla fama di Pavia non meriterebbe che la città gli erigesse un monumento? Il posto più idoneo sarebbe la rotonda che da via Olevano immette alla tangenziale nord, in prossimità del luogo della sua morte. Il monumento potrebbe essere immediatamente visibile a chi, percorrendo la tangenziale, rivolga lo sguardo nella sua direzione", ha proposto lo studioso di storia Alberto Arecchi. "Per noi sarebbe un onore - ha commentato Elliot La Fonta -. Sarebbe bellissimo, se venisse ricordato". Nell’attesa i discendenti di La Palice hanno incontrato Frederic e Gabriel Pita de Veiga discendenti di Alonso che salvò Francesco I. M.M.