Pavia, 20 gennaio 2025 – I rettori o i loro delegati di diverse università italiane e straniere hanno partecipato questa mattina all’inaugurazione dell’anno accademico, il 1.200esimo dal Capitolare di Lotario. "Era l’825 quando il Re d’Italia e futuro imperatore carolingio istituì a Pavia una scuola di arti liberali e scienze religiose - ha ricordato il rettore Francesco Svelto in apertura del suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico che si è tenuta in un gremito teatro Frachini -. Dunque, 1.200 anni fa, Pavia iniziò a diventare un centro di attrazione per gli studenti". E lo è sempre di più. Negli ultimi 5 anni, infatti, gli studenti iscritti ai corsi di laurea sono passati da 24mila a più di 27.500, con un aumento pari a circa il 15%.
“L'Ateneo di Pavia punta sulle nuove tecnologie – ha aggiunto il rettore - che aprono nuove opportunità anche per la collaborazione tra diverse università, sia italiani che internazionali. Insieme a Milano Bicocca avvieremo il prossimo anno accademico, 2025-2026, una sperimentazione relativa a due nuovi corsi di laurea triennale, rispettivamente in fisica e giurisprudenza, che saranno erogati in forma blended. Analogamente, stiamo progettando 4 corsi di studio con Tufts University, anch’essi in forma blended, su aree di comune interesse, per dare la possibilità ai rispettivi studenti di fare una esperienza sia in Europa che negli Stati Uniti".
Non a caso l’ospite d’onore della cerimonia è stato il presidente dell’ateneo di Boston Sunil Kuma, che ha tenuto una lectio magistralis su “The value of international collaborations”. Di particolare interesse è stata anche la prolusione di Giuseppe Antonelli, professore di linguistica italiana su “Filologia e letteratura: dalla mano dell'autore alle impronte digitali”. In qualità di presidente del Centro manoscritti ha illustrato le varie correzioni nelle stesure di alcune opere che ora, nell’era dei computer, si perdono. Applaudito, ma non da tutto il pubblico anche l’intervento del rappresentante degli studenti Leonardo Tambone che si è soffermato sul diritto allo studio, sull’accesso ai corsi di medicina ed, esponendo una bandiera palestinese, sulle condizioni in cui vivono i giovani della striscia di Gaza in cui il 90% delle scuole è stato distrutto.
"Ci auguriamo che la tregua in atto da poche ore possa essere duratura - ha sottolineato Tambone -, ma non possiamo dimenticare gli oltre 46mila morti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, tra i quali si contano 13mila giovani. Il 90% delle scuole a Gaza è stato distrutto". Il rappresentante degli studenti ha parlato di "un assordante silenzio dell'Università di Pavia sulla tragedia che si è vissuta a Gaza, nonostante i 43 giorni di occupazione dei cortili e di altri spazi dell'Ateneo che abbiamo effettuato nei mesi scorsi". Tambone ha manifestato preoccupazione anche per "la mancanza di 5 milioni di euro all'Ateneo di Pavia: senza queste risorse non potranno essere erogate le borse di studio ai giovani che necessitano di un sostegno per continuare il loro percorso universitario".