La storia e il futuro sono stati al centro dell’inaugurazione dell’anno accademico, il 1200° dal capitolare di Lotario. Proprio in occasione della cerimonia che si è tenuta al teatro Fraschini è stato proiettato in anteprima il trailer del primo di tre film dedicati alla storia di Pavia che sarà proiettato il 24 febbraio in occasione del 500° anniversario della battaglia che ha segnato i destini d’Europa. Le pellicole della regista Valeria Parisi prodotte da Didi Gnocchi saranno visibili su Sky cinema e avranno come voce narrante Tony Servillo.
Al passato più recente, invece, ha guardato il rettore Francesco Svelto, alla sua ultima inaugurazione (a settembre scadrà il suo mandato) che con la voce rotta dall’emozione, ha colto l’occasione per tracciare un bilancio dei suoi sei anni passati alla guida di Strada Nuova: "Negli ultimi 5 anni gli iscritti ai corsi di laurea dell’Università di Pavia sono passati da 24mila a più di 27.500, con un aumento di circa il 15%. E circa il 90% di questo incremento è dovuto proprio alla nuova offerta formativa. Per aiutare gli studenti nello scorso anno accademico abbiamo istituito un fondo con dotazione da un milione di euro, a sostegno del canone di affitto. Può chiederlo chi ha un Isee inferiore a 40 mila euro".
Dall’anno accademico 2020-2021, i dipartimenti hanno proposto 4 nuovi corsi di laurea triennali e 12 nuovi corsi magistrali. Inoltre, sono state apportate modifiche significative ad altri 25 corsi di studio rimuovendo i limiti al numero programmato, quando possibile, e incrementando il numero per i corsi a programmazione nazionale, come quello di medicina e chirurgia, che accoglie quasi il doppio degli studenti, rispetto a pochi anni fa.
Il rappresentante degli studenti dell’Unione degli universitari - Udu Leonardo Tambone, 20 anni, iscritto a Scienze politiche però ha contestato: "Non è stato eliminato il numero chiuso - ha detto - è stato solo rimandato di 6 mesi. Nel primo semestre come si potrà valutare la dedizione di uno studente chiamato a misurarsi con una realtà che non conosce"? Esponendo la bandiera palestinese poi non sono mancati accenni alla “acampada” dei mesi scorsi, richiamando l’università a fare di più. "È stata messa a disposizione una borsa di studio - ha sottolineato Tambone - di cui lo studente palestinese non ha potuto usufruire perché non ha ottenuto il visto".
Al passato, ma anche al presente ha guardato, invece, la prolusione di Francesco Antonelli, docente ordinario di Linguistica italiana e presidente del Centro manoscritti dell’Università, fondato da Maria Corti. "Siamo portati a pensare - ha fatto notare - che una poesia sia scolpita nella pietra e non è così. E’ frutto di un lavoro, di correzioni e ripensamenti. Inoltre, negli archivi troviamo altri manoscritti che ci permettono di conoscere lati impensabili degli autori. Noi continuiamo a studiarli. Molti documenti provengono da Pad, Pavia archivi digitali nato nel 2009 da un’idea di Beppe Severgnini".