MANUELA MARZIANI
Cronaca

L’università di Pavia e l’ordine di Lotario: “L’ateneo è nato 1.200 anni fa. Sfida aperta con Bologna”

Celebrato il “Capitolare“ del re che nell’825 dopo Cristo creò la scuola di retorica. Il bilancio del rettore Svelto all’ultima inaugurazione dell’anno accademico. “Oggi siamo aperti al mondo. Patto con Boston e crescono gli Erasmus”

La cerimonia nel chiostro dell’ateneo

La cerimonia nel chiostro dell’ateneo

PAVIA – Un ordine perentorio che arrivava dal re: gli studenti di Milano, Como, Bergamo, Brescia, Novara, Vercelli, Asti, Genova e altre città dovevano accedere a Pavia per imparare dai maestri di letteratura e filosofia. Sono passati 12 secoli da quell’imposizione di Lotario, re d’Italia e futuro imperatore, che con un capitolare emanato nei campi di Corteolona, assegnava a Pavia il ruolo di “capitale” della cultura. Capitale della cultura con un respiro internazionale per la mobilità e la geografia dell’825.

A 1.200 anni di distanza, Pavia ha voluto riprendere quella vocazione a guardare oltre i confini del comune e lo ha fatto con una cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico che guardava con un occhio al passato e con un occhio al futuro.

“Lotario ha costituito la scuola di retorica per i funzionari del regno – ha detto il rettore Francesco Svelto nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico che si è tenuta al teatro Fraschini – e iniziato a fare di Pavia un centro di attrazione per gli studenti. Lo Studium generale fu invece fondato da Carlo IV nel 1361: una scuola giuridica e letteraria di grande rinomanza, che richiamava studenti da tutt’Europa”. Anche un secolo fa l’allora rettore Arrigo Solmi aveva invitato le università di tutto il mondo a celebrare gli undici secoli da Lotario.

“È rimasta celebre l’immagine della sfilata dei rettori e dei rappresentanti delle varie istituzioni accademiche lungo corso Strada Nuova – ha aggiunto Svelto –. Sul balcone, ad assistere al corteo, era presente anche il premio Nobel Camillo Golgi. Il corteo si era concluso al castello, dove si tenne la cerimonia alla presenza del re. La partecipazione fu davvero massiccia con personalità venute, anche via nave, dalle Americhe e dall’Asia”. Internazionale perché, a causa della differenza tra 825 e 1361 l’ateneo pavese che ha 27.500 studenti è il più antico della Lombardia, ma non del mondo occidentale, titolo di cui si fregia Bologna nata nel 1088.

“Mi aspetto ora che il rettore dell’Università di Bologna, l’amico professor Giovanni Molari – ha aggiunto Francesco Svelto dedicando il suo discorso a Lotario –, mi sfidi nel pomeriggio a singolar tenzone per il primato come università più antica del mondo”.

Primati a parte, Pavia che come sosteneva Cesare Angelini “tende a seppellire qualunque dote sotto un velo di umiltà”, oggi punta su una formazione universitaria in crescita continua che non si limita all’Europa, ma sempre più si allarga al continente americano. Non a caso la cerimonia ha avuto come ospite d’onore il presidente di Tufts University, Sunil Kumar, e, con lui, i rettori e i rappresentanti dell’executive board del gruppo di Coimbra e dell’alleanza EC2U “European Campus for City-Universities” cui partecipa Pavia.

“La partecipazione all’alleanza EC2U – ha concluso il rettore, nella sua ultima cerimonia d’inaugurazione perché in settembre scadrà il suo mandato – garantisce al nostro ateneo un ruolo rilevante nello scenario futuro della ricerca e della formazione, oltre che un ambito importante per la mobilità degli studenti. Proprio allo scopo di favorire la mobilità agli studenti, l’Università di Pavia è impegnata in un progetto di digitalizzazione per cui ha ricevuto la certificazione “Erasmus Without Paper Champions” dalla Comunità Europea, essendo stata tra le prime ad avere creato un sistema di gestione dematerializzata di tutti i processi Erasmus. Anche grazie a una maggior semplicità delle procedure abbiamo registrato, negli ultimi cinque anni, un incremento significativo nel numero di studenti annualmente in mobilità: da 1.100 a circa 1.600”.