
Nell’ateneo di Pavia, uno dei più prestigiosi della Lombardia, sono due presunti episodi di violenza politica denunciati in questi giorni da altrettanti studenti
Pavia, 28 marzo 2025 – “Ho inoltrato la rinuncia agli studi. Sono stato costretto a farlo, non mi sento più sicuro”. Giovanni Varini, che frequentava i corsi di laurea magistrale in scienze politiche, ha paura a varcare di nuovo la porta del dipartimento. Ha ricevuto reiterate minacce anche di morte che gli sono state recapitate negli spazi dell’ateneo ed è accaduto prima dell’aggressione subita da Roberto Buzzi, ma quanto accaduto finora è rimasto coperto da un velo che il ragazzo definisce “di omertà”.
Reazione di Giovanni Varini
“Per me non si è mosso nessuno – ha raccontato – né i vertici dell’università, né i rappresentanti degli studenti” “e men che meno i politici di livello nazionale. Sono stato lasciato da solo, non ho ricevuto la solidarietà di nessuno”.
Denuncia di violenza e minacce
Giovanni Varini ha denunciato quanto accaduto il 21 febbraio, quando all’interno del dipartimento è stato avvicinato da una persona. “Sono stato attaccato per mie supposte idee politiche – ha raccontato lo studente –. Perché sarei marxista. Chi mi ha avvicinato, invece, ha asserito di essere un “estremista di destra“ e ha sostenuto che “la violenza è connaturata a un estremista di destra“. Di conseguenza questo soggetto inquietante mi ha invitato ad “andare al Ticino a sfondarci di pugni“”. Pochi giorni dopo, è avvenuta un’aggressione. “In dipartimento – spiega –, dopo uno spintone che mi ha dato sempre la stessa persona, fisicamente più corpulenta di me, ci siamo azzuffati davanti agli occhi impassibili di diversi ragazzi, che in parte appartengono al gruppo di amici del soggetto, mentre alcuni sono rappresentanti degli studenti. Ha avuto la meglio e mi ha schiacciato, e nonostante facessi presente che non riuscivo a respirare, nessuno è intervenuto. Poco dopo, sempre in dipartimento, la stessa persona mi ha detto che mi avrebbe ammazzato”. Al suo ritorno nello stesso punto in cui è avvenuta la zuffa, il ragazzo è tornato alla carica.
Richiesta di supporto
“Non volevo essere costretto alla fuga e sono tornato, ma sono stato nuovamente minacciato dallo stesso soggetto e dal gruppo dei suoi amici”. Immediatamente Giovanni Varini ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine: “Gli agenti sono stati visti da tutti coloro che si trovavano in dipartimento in quel momento – ha sottolineato il giovane –, ma nessun docente o rappresentante accademico ha ritenuto opportuno intervenire né in quel momento e neppure nei giorni seguenti. Nessuno mi ha mai chiesto come stessi”. Il 5 marzo lo studente si è presentato dai carabinieri e ha sporto denuncia. “Non mi sento più sicuro a frequentare gli ambienti di scienze politiche. Mi sono trovato costretto ad abbandonare gli studi. Ho conseguito la laurea triennale e frequentato il primo semestre della magistrale. Volevo continuare a studiare, invece ora sto frequentando dei corsi online non potendo più cambiare università. Nel prossimo anno accademico mi iscriverò di nuovo forse a Milano, sicuramente non a Pavia”.