MANUELA MARZIANI
Cronaca

Stendardi rossi e coccarde, l’Università di Pavia festeggia 12 secoli di storia e di dottori

I preparativi per l’inaugurazione dell’anno accademico, il programma degli eventi che si terranno lunedì 20 gennaio al Teatro Fraschini

Le prime decorazioni affisse all’esterno della sede L’ateneo ha posizionato delle coccarde sulle lapidi nei cortili che ricordano i professori

Le prime decorazioni affisse all’esterno della sede L’ateneo ha posizionato delle coccarde sulle lapidi nei cortili che ricordano i professori

Pavia, 12 gennaio 2025 – Decorazioni sulla facciata della sede centrale e coccarde sulle lapidi dei professori nei cortili. L’Università di Pavia si veste a festa per celebrare i suoi primi 12 secoli di storia. Lo fa in previsione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, lunedì 20 al teatro Fraschini, che ricorderà l’editto di Lotario con cui nell’anno 825 è stata istituita una scuola di retorica per i funzionari del regno, iniziando a fare di Pavia un centro di attrazione per gli studenti. Allora gli studenti arrivavano da Novara, Milano o Alessandria, niente a che vedere con gli stranieri che oggi scelgono UniPv per la loro formazione, ma Lotario ha voluto portare a Pavia il primo centro di studi superiori, l’antesignano dell’attuale Università fondata da Carlo IV nel 1361 e confermata nel 1389 da Papa Bonifacio IX, vocata all’internazionalizzazione.

L’appuntamento

La giornata di lunedì consentirà un tuffo nel passato e uno sguardo al futuro e alle prospettive e ai programmi internazionali dell’ateneo. Tra gli interventi previsti dalle 10.45, la prolusione di Giuseppe Antonelli, docente di linguistica italiana, “Filologia e letteratura: dalla mano dell’autore alle impronte digitali“ sull’evoluzione di scrittura e comunicazione nell’era digitale. Ospite d’onore Sunil Kumar, presidente della Tufts University di Boston, che terrà la lectio magistralis “The value of international collaborations“ sull’importanza delle reti accademiche globali. In chiusura, il rettore Francesco Svelto illustrerà gli obiettivi del nuovo anno. Il Gaudeams igitur, l’inno delle università, chiuderà la mattinata. Nel pomeriggio saranno presentati due volumi curati dal Centro per la storia dell’Università.