
Marco Morandotti e Fabio Rugge
Pavia, 7 giugno 2017 - Cinque progetti da realizzare nei prossimi tre anni. L’Ateneo pavese vuole creare nuovi spazi per la didattica, laboratori di ricerca, un museo e un campus per la salute. Progetti che in qualche caso erano fermi da tempo per i quali si investiranno 34 milioni di euro. «Il bilancio dell’Università è solido – ha detto il rettore Fabio Rugge – possiamo sostenere questo indebitamento. Anche perché parliamo di manutenzione e sviluppo dell’Ateneo che nello scorso anno ha visto aumentare dell’8% le immatricolazioni. Sarà un’opportunità per rinsaldare il legame Università-Pavia attraverso il rafforzamento dell’attrattiva».
Al centro del piano edilizio strategico 2020 c’è il Campus della Salute (sede della facoltà di Medicina e Chirurgia) il cui progetto definitivo è in corso di validazione. L’intervento da 17,6 milioni su edifici degli anni Trenta del San Matteo si concluderà nel 2021, quando come ha spiegato il delegato all’edilizia e al patrimonio architettonico Marco Morandotti «si realizzeranno 17 aule per più di 2mila posti, la nuova biblioteca per quasi 5mila metri di archiviazione dei libri e 810 metri quadrati dedicati ad aree amministrative, servizi e bar». Un nuovo polo didattico a sostituire quello non a norma ospiterà Farmacia. I lavori che costeranno 5,7 milioni per realizzare un edificio su tre livelli e 2000 metri quadri, si concluderanno nel 2020. Riprogettati anche gli spazi della biblioteca di Lettere di San Tommaso (5,2 milioni fine lavori 2018) che avrà una dotazione di 800mila volumi di cui 200mila a scaffale aperto.
Più contenuta, invece, la spesa (2,8 milioni) per allestire entro il 2019 su 1800 metri quadrati il museo di Storia naturale dedicato a Lazzaro Spallanzani a palazzo Botta. Infine con 2,5 milioni sarà recuperato il chiostro di San Felice (fine lavori 2020). «Dobbiamo prenderci cura del patrimonio - ha aggiunto Marco Morandotti -. Il chiostro, splendido esempio di architettura lombarda, deve essere messo in sicurezza». Ma un accenno polemico non manca. «Sento dire che non si farà niente - ha sottolineato il rettore - perché le opere si concluderanno dopo il termine del mio mandato nel 2019. Non è così, i soldi ci sono e i lavori si faranno».