L’hanno chiamata la banda del tombino perché in un’occasione si è servita di un chiusino per sfondare la vetrina di un negozio ed entravi. Che sia un tombino o un sasso, i commercianti del centro sono terrorizzati da chi gira la notte prendendo di mira locali e negozi. Nella notte tra lunedì e ieri è accaduto quattro volte ai danni di due locali di piazza della Vittoria, di un esercizio di via XX Settembre e di un altro in piazza Petrarca.
"All’1,52 le telecamere della piazza inquadrano un ragazzo sui 20-25 anni che si abbassa – racconta Sam Kabauter, titolare del Bacaro Poetico di piazza della Vittoria e vice capogruppo in Consiglio comunale di Pavia a colori – da sotto il vaso del mio vicino di locale prende una pietra, la scaglia contro la vetrina, la sfonda ed entra dal buco. Poi ha rubato il fondocassa con 250-300 euro e il cellulare". Proprio lunedì un ventottenne è stato denunciato per due spaccate dei giorni scorsi. "Non è detto che sia la stessa persona – aggiunge Sam – Di certo siamo arrivati al ventesimo colpo in 20 gioni. La Questura deve garantire la sicurezza, mandando più pattuglie".
Ieri in Comune i commercianti hanno incontrato l’Amministrazione. "L’incontro è stato fissato per parlare di malamovida – prosegue Kabauter – ma questa è criminalità, non malamovida causata da ragazzini che hanno bevuto troppo. Per questi episodi il Comune deve fare pressioni su Prefettura e Questura. Così non si può andare avanti. Tra la serratura che mi hanno forzato e la vetrina ho circa mille euro di danni, a parte il furto". Anche la vetrina del Garage 10 Beauty di viale XX Settembre è stata che danneggiata. "Questa volta non sono entrati – spiega la titolare Anita Guerra – ma è la terza volta. Nei primi due casi hanno forzato la serratura. Adesso hanno spaccato la vetrina".
La Scientifica ieri mattina ha effettuato un sopralluogo nel salone del barbiere Garage 10 di piazza Petrarca dove è stata sfondata la vetrina per rubare un centinaio di euro lasciati come fondocassa. Poi il ladro è fuggito e il danno è rimasto.
Manuela Marziani